Il fagiolo di Frattura nell’Arca del gusto
Frattura di Scanno – Il fagiolo bianco di Frattura riconosciuto come eccellenza gastronomica è salito nell’Arca del Gusto di Slow Food nel 2014.
Il 26 ottobre al “Salone Internazonale del Gusto, Terra Madre” a Torino sarà presentato all’interno della programmazione della Regione Abruzzo, alle ore 19:00 nel padiglione 2 stand H/J 143-144. “I fagioli di un tempo” è il titolo del Laboratorio del Gusto, ne discuteranno la dott. Silvia De Paulis con esperti e produttori mentre lo chef Ermanno di Paolo proporrà una serie di ricette. Con il fagiolo di Frattura saranno presentati il fagiolo bianco di Paganica, fagiolo tondino del Tavo, fagiolo “socer’ e nòr”. L’ingresso al laboratorio è gratuito, la prenotazione va effettuata direttamente allo stand.
Il fagiolo di Frattura di Scanno, conosciuto come fagiolo di pane è una varietà autoctona di legumi che cresce a 1300 metri nell’alta Valle del Sagittario, precisamente nella zona di Frattura Vecchia. Deve la sua particolarità ed eccellenza a situazioni di isolamento e alla necessità di adattarsi a situazioni difficili. La storia del fagiolo di Frattura è legata alle memorie tramandate dei saperi e delle tecniche di coltivazione che si sono conservate per generazioni. Il semplice processo produttivo, dalla lavorazione dei campi, alla coltivazione, alla raccolta e all’essiccazione è rimasto invariato nei secoli e le pratiche agricole conservative rispettano il ciclo produttivo nelle sue fasi. La coltivazione e la lavorazione del fagiolo di Frattura, patrimonio agricolo regionale, rientra nelle attività quotidiane stagionali della piccola comunità dei residenti. La protezione e la conservazione della specie hanno reso la qualità del legume sotto il profilo organolettico una delle eccellenze agroalimentari della Valle del Sagittario. La vita sociale stagionalmente ruota intorno alle coltivazioni: le tecniche agricole e la cultura alimentare sono una degli aspetti identitari della comunità di Frattura Nuova, paese decentrato e ricostruito dopo il terremoto della Marsica.
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