La Rai si accorge di Petrilli, la politica no
L’Aquila – INNOCENTE, SEI ANNI IN GALERA IN 13 CARCERI DIVERSI, NON RISARCITO – La Rai, che qualche volta dei meriti sicuramente li ha, si è accorta dell’assurda vicenda di Giulio Petrilli, la politica che dovrebbe e potrebbe intervenire ripristinando i principi della giustizia, continua a tacere e a far finta di nulla. Oggi, come avevamo anticipato, Giancarlo Magalli su Rai 2, nella seguitissima trasmissione della mattina, ha dedicato alle 11 e 15 uno spazio di diversi minuti all’aquilano (che attualmente vive a Belgrado) che nel 1980, studente universitario appartenente a movimenti di sinistra, fu brutalmente arrestato a accusato di partecipazione a banda armata. Petrilli, sulla base della testimonianza di un pentito, venne incarcerato nel giro di qualche ora e condannato. Trascorse sei anni – allora si poteva restare in galera anche per tantissimo tempo in attesa dell’appello, quindi non definitivamente condannati – sbatacchiato in 13 carceri diversi (tra i quali quelli abruzzesi), in isolamento, senza poter leggere o scrivere, lontano da tutti. In appello, grazie alla testimonianza di un altro coinvolto nelle indagini, il figlio dell’ex ministro Donat Cattin, Petrilli fu scagionato, e anche in Cassazione riconosciuto innocente.
Nessun risarcimento gli è mai stato riconosciuto, neppure a livello di giustizia europea, perché purtroppo per lui e per tanti altri, non ne ha diritto. Esiste una norma che lo impedisce, per chi pur innocente ebbe frequentazioni sospette o contigue al terrorismo o ad altre forme di violazione delle leggi. Insomma, se hai amici cattivi, sei cattivo anche tu, pur innocente, e non ti debbo alcun risarcimento.
Una norma verosimilmente anche incostituzionale, ha detto Petrilli a Magalli, che con misura ma senza nascondere nulla, ha raccontato la storia e ha messo in luce l’assurdità di una norma che nessun politico italiano intende modificare.
Ci si chiede, ma finora senza risposte, perché i parlamentari abruzzesi non prendano l’iniziativa di modificare o abrogare una legge tanto inquietante. Se lo chiede Petrilli da anni, se lo chiedono oggi anche milioni di italiani che hanno seguito Magalli in tv oggi. I soli a non chiederselo sono i parlamentari? Ci auguriamo che guardino la tv o abbiano portaborse che lo fanno per loro. Visto che alcuni giornali – incluso il nostro – sul caso Petrilli hanno sempre raccontato tutto.
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