Bentornato, Giorgio Albertazzi
L’Aquila -(Foto: Albertazzi tra le macerie aquilane) – Che la stagione teatrale abruzzese includa spettacoli di Giorgio Albertazzi (recita ad Avezzano in apertura del cartellone locale) non è soltanto un segno di altissima qualità . E’ anche l’occasione per augurare al massimo attore italiano un caloroso bentornato in Abruzzo. L’uomo è non solo un superbo interprete dell’arte recitativa, un intelligente e coltissimo protagonista della scena italiana, ma anche uno straordinario esempio di umanità .
Albertazzi fu a L’Aquila dopo il terremoto, per portarvi un contributo di inimitabile profilo, donato alla gente in memorabili interventi artistici su scenari di cui anche un grande attore farebbe a meno volentieri: quelli della distruzione e dello smarrimento sociale, che peraltro ancora dura e si avverte asperrimo tra gli abitanti della città e del circondario.
Il grande toscano fu indimenticabile.
Oggi torna, vivace e spumeggiante come è sempre stato, arguto, meditativo e illuminato. Farà il suo mestiere, quello dell’attore, in testi che gli si convengono, perché shakespeariani: ognuno al suo posto, l’uomo giusto e l’autore giusto. Due giganti. Da questa contrada ancora sofferente, ma dalla memoria ben lucida, vogliamo dire ad Albertazzi che la sua presenza è un onore per noi tutti abruzzesi, e lo sarebbe anche se, per sventura, decidesse di non recitare. I grandi uomini, le belle persone, sanno esserlo anche stando zitte, soltanto con la loro presenza fisica. Grazie Giorgio, noi ricordiamo e con gioia ti ammiriamo anche quando – straordinario carattere umano – decidi di scherzare ballando. Magari meglio di tanti ventenni spocchiosi e palestrati.
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