Cialente: “Se l’Italia non risponde, mi rivolgo all’Europa con un appello per L’Aquila”
L’Aquila – E LIRIS DA’ RAGIONE AL SINDACO: “RENZI E PD NEMICI DELL’AQUILA” – Il premier Renzi, dunque, rimanda ancora la sua visita a L’Aquila? Oggi è 13 ottobre, dell’arrivo reso noto da D’Alfonso e collocato nel giorno 15 ottobre non si sa nulla, per cui bisogna supporre che sia quanto meno rinviato. Sarebbe quanto meno corretto farlo sapere ai cittadini, che però non sono stati informati in alcun modo. Ciò suggerisce che Roma non tenga in gran conto questa parte d’Italia…
Ancora una volta, peraltro, un verosimile rinvio da parte del premier, sicuramente molto occupato altrove.
Dopo aver scritto al presidente Napolitano e al premier Renzi – che per quanto se ne sa, non hanno fornito risposte – il sindaco Massimo Cialente, si rivolge al neo presidente della Commissione europea, ai commissari, al presidente del Parlamento europeo, ai parlamentari europei, ai capi di Stato e di governo dei Paesi dell’unione europea lanciando una sorta di “Sos” per la ricostruzione dell’Aquila devastata dal sisma del 6 aprile del 2009. Ricostruzione per la quale occorrono ancora ingenti risorse.
Cio’ che in sostanza chiede il primo cittadino – il quale ricorda che L’Aquila e’ la quarta citta’ universitaria d’Italia e seconda citta’ d’Italia per numero di edifici storici vincolati dal ministero dei Beni culturali – e’ che l’Europa consenta all’Italia di contrarre un mutuo anche se si andrebbe a sforare il limite imposto dai vincoli di finanza pubblica. Questa la strada indicata dal primo cittadino: “Andare a contrarre un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, che in Italia dispone di ingenti risorse, o con la Bei, o con un pool internazionale di banche, assicurando cosi’ la restituzione alla nostra gente, all’Italia e all’Europa, di questo pezzo importante di territorio, una speranza di vita agli aquilani e un progetto di vita ai nostri giovani. Operazione di mutuo che l’Italia, gia’ ora, potrebbe agevolmente e tranquillamente onorare”. “Non e’ assolutamente possibile che una regola di bilancio, un frutto di una burocrazia a volte senz’anima – scrive il sindaco in una lettera inviata per conoscenza anche al presidente della Banca europea degli investimenti, al presidente della Bce e al sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega alle Politiche e agli Affari europei – possa essere piu’ importante dell’uomo, del cittadino colpito da un dramma collettivo, del futuro di un insieme di abitanti dell’Europa Unita. Chiedo pertanto, ancora una volta, e a tutti chiedo il sostegno, che l’Unione Europea valuti la possibilita’ di recepire, nella sede e nella forma che sara’ ritenuta piu’ idonea, con l’intervento del Governo Italiano, la mia proposta di sindaco e di cittadino europeo: ‘in caso di calamita’ naturale, riconosciuta come tale dall’Unione Europea e per la quale, quindi, sono stati concessi finanziamenti del fondo di solidarieta’, lo Stato membro e’ autorizzato a intervenire, per l’opera di ricostruzione, con finanziamenti pari al massimo 15 volte quanto finanziato con il fondo di solidarieta’, senza che questo incida sul patto di stabilita’”.
“Lo Stato membro – spiega il sindaco – concordera’ con l’Unione Europea il cronoprogramma degli interventi e quindi degli investimenti e trimestralmente rendicontera’ l’utilizzo delle spese. Signor Presidente, signore e signori tutti, colleghi Sindaci (la lettera e’ stata inviata anche ai sindaci italiani ed europei oltre che al presidente Anci) L’Aquila sta ricostruendo con grande rigore, risparmiando su quelle che erano le previsioni di spesa, ma il fattore tempo e’ determinante per restituire un futuro alla comunita’. I centri storici e l’insieme delle loro peculiari funzioni culturali, amministrative ed economiche, sono l’identita’ dei cittadini. In quest’ultimo anno i giovani stanno andando via perche’ non vedono prospettive certe. Sino ad oggi hanno accettato di vivere una vita sospesa sulle macerie, ma senza certezze di tempi non possono piu’ costruire un progetto di vita. L’Aquila, il suo comprensorio, stanno morendo. Credo che la ricostruzione dell’Aquila, da un punto di vista economico, sia una responsabilita’ dell’Italia, ma da un punto di vista politico e soprattutto morale, sia una responsabilita’ di tutti i popoli europei. Facciamo si’, tutti insieme, che l’Europa, in questa vicenda, possa mostrare il suo vero volto, quello in cui noi abbiamo creduto e crediamo, e che il nostro Governo vuole contribuire a costruire giorno per giorno: l’Europa dei Popoli, delle Nazioni, delle Regioni, delle Citta’. Di tutti richiamo l’attenzione – conclude Cialente – a tutti chiedo un sostegno politico, a tutti, dalla mia martoriata e laboriosa Citta’ che vuole rialzarsi, un saluto affettuoso in attesa di una risposta certa alla mia proposta”.
LIRIS – Scrive Guido Quintino Liris, Forza Italia: “Renzi e il PD sono nemici dell’Aquila. Il Sindaco ha ragione. Ed è la prima volta che in maniera oggettiva e sincera parla dei problemi della Ricostruzione. Renzi da due anni declina l’invito, aveva indicato settembre, e poi metà ottobre quali possibili momenti utili del suo arrivo nella nostra città: ancora una volta la visita è stata rinviata. È doloroso e assurdo dare ragione a Massimo Cialente, ma è sotto gli occhi di tutti la dura verità: al Governo non frega niente dell’Aquila. Ora basta! Non possiamo più aspettare: i problemi aquilani sono sempre più gravi e più ingestibili. Caro Massimo Cialente, se Renzi non viene a L’Aquila andremo noi a Roma, andremo accompagnati da tutti i Sindaci del Cratere, con le fasce in mano. Apprendiamo con sommo dispiacere che i parlamentari aquilani, in particolar modo quelli del PD, non sono in grado di far intendere la gravità della situazione a Roma, la stessa senatrice Stefania Pezzopane non è riuscita a rendere partecipe il suo amico Renzi di quanto sia critica la situazione aquilana: la filiera PD Governo-Regione-Comune si sta dimostrando apatica, infruttuosa e pericolosa. Il Governo pezzo per pezzo ha demolito la Governance, la legge della Ricostruzione è ferma al palo, i fondi necessari sono una chimera, la Protezione Civile risponde “picche” alle richieste dell’amministrazione comunale: è un disastro! Chiedo al Sindaco di farsi immediatamente promotore di un incontro tra Sindaci del Cratere e Associazioni di Categoria per dimostrare un fronte unico nei confronti del Governo Nazionale: la situazione non è stata mai così buia!”.
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