Veleni Bussi, D’Alfonso su Avvocatura
Chieti – NUOVE PROVE E RISCONTRI DELLA PRESENZA DI VELENI ANCORA OGGI NEL PESCARA – (Foto gazzettacommerciale.com) – “Ho trovato fino a questo punto, da parte del rappresentante dell’Avvocatura dello Stato, competenza, motivazione e conoscenza puntuale di tutto il quadro probatorio e dei fatti inseriti nel processo”. Lo ha detto, e lo riporta l’AGI, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, commentando la prima parte dell’intervento dell’avvocato Cristina Gerardis, che al processo per la discarica di Bussi in corso di svolgimento presso la Corte d’assise di Chieti rappresenta la Regione Abruzzo, il ministero dell’Ambiente e la presidenza del Consiglio dei ministri.
La vicenda conta 19 imputati, quasi tutti amministratori e vertici della Montedison, accusati di avvelenamento delle acque e disastro ambientale colposo. Nelle requisitoria dello scorso 3 ottobre i pm Giuseppe Bellelli e Anna Rita Mantini (foto) avevano chiesto condanne pesanti, per un totale di 180 anni di reclusione. I magistrati avevano avanzato richiesta di assoluzione per un solo imputato. Nel cosiddetto ‘sito dei veleni’ del polo chimico di Bussi furono stoccate, nel corso degli anni, 500 mila tonnellate di rifiuti tossici pericolosi. Si tratta della discarica abusiva piu’ grande d’Italia, e forse d’Europa, equivalente a venti campi di calcio.
“La posizione espressa dall’Avvocatura dello Stato – ha proseguito D’Alfonso – fa riferimento a supporti scientifici e proprio per questo sono convinto che, grazie all’intervento dell’avvocato Gerardis, c’e’ stata una straordinaria posizione espressa della Regione Abruzzo. Mi aspetto, proprio in questo senso, che venga fuori un confronto che abbia la forza di far emergere la verita’ che non puo’ non essere diversa da quella di chi chiama in causa che ha rovinato il nostro territorio”. L’arringa dell’avvocato di parte civile si basa su nuove prove scientifiche, i test isotopici, che dimostrerebbero la presenza di inquinanti che confluiscono ancora nel fiume Pescara. Le richieste specifiche delle parti civili “istituzionali” saranno formalizzate nel pomeriggio e una parte della consistente richiesta di danni servira’ anche a “risarcire il grave vulnus di immagine arrecato all’Abruzzo e alla salute dei cittadini abruzzesi”. A quanto si e’ appreso non e’ da escludere un’ulteriore richiesta risarcitoria proprio a favore della Regione Abruzzo.
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