Terremoto ’15, la faglia del Serrone


Gioia dei Marsi – Sono cominciati, come è storicamente giusto, a Gioia gli eventi-ricordo del terremoto della Marsica, cent’anni nel 2015. Il paese e in particolare la frazione di Sperone subirono i danni maggiori, nel 1915, e nella sola Gioia vi furono migliaia di vittime, una devastazione fisica e psicologica che lasciò il segno più indelebile. Gli eventi hanno avuto inizio con un convegno scientifico e una “visita” alla vistosa faglia del Monte Serrone, che si ritiene sia stata l’area sismogenetica del tremendo sisma. La faglia è chiaramente visibile a occhio nudo come una lunga fascia biancastra sulle pendici del monte. In realtà, è solo la parte affiorante della lunga spaccatura ipogea, che prosegue verso il Sirente fino all’altezza di Celano.
Non capita di frequente che le faglie sismiche appaiano così chiaramente in superficie. Per “vederle” occorrono occhi di esperti, ma per Monte Serrone non occorrono sforzi: tutto è ben chiaro, anzi il verde della vegetazione , in estate e in autunno, accentua nel panorama il chiarore della faglia. Secondo alcuni studiosi, esiste una periodicità per i grandi sismi nell’area marsicana, che al contrario di altre, è molto estesa: si parla di 1200-1400 anni: tanto occorrerebbe alla terra per “caricarsi” prima di cedere alle tensioni ipogee e spezzarsi, generando terremoti. Speriamo che sia così. Ma siccome contro i terremoti, come tanti altri fenomeni della natura, c’è poco da fare, tanto vale conoscere meglio l’ambiente in cui si vive e tentare di capirne i segreti e le… abitudini. Se lo conosci… non lo eviti, ma almeno sai con cosa hai a che fare.


09 Ottobre 2014

Categoria : Storia & Cultura
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