Più iscritti a Bioscienze, ok da Coldiretti
Teramo – Coldiretti Abruzzo registra con soddisfazione la notizia dell’aumento degli studenti della facolta’ di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali dell’Universita’ di Teramo, con particolare riferimento al corso di laurea in scienze e tecnologie alimentari. Un vero e proprio boom che, a parte le difficolta’ logistiche dovute alla mancanza di aule abbastanza capienti a contenere gli studenti che seguono le lezioni del primo anno, evidenzia la crescita dell’appeal del settore agroalimentare tra le nuove generazioni.
Crescita su cui Coldiretti si era gia’ espressa positivamente confermando un trend nazionale. Da una recente indagine dell’organizzazione agricola, emerge infatti che la svolta green delle scuole italiane registra nell’attuale anno scolastico negli istituti agrari un aumento record del 12 per cento, ma tendenze positive si riscontrano per tutti gli indirizzi legati all’ambiente, all’alimentazione e al turismo, anche ovviamente nelle aule universitarie come conferma il caso teramano. In proposito, anche l’Abruzzo, in linea con il trend nazionale, testimonia un cambiamento culturale, che viene confermata anche dai risultati di un sondaggio Coldiretti/Ixe’ secondo il quale il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21 per cento) o fare l’impiegato in banca (13 per cento). “Si tratta di un cambiamento importante che la dice lunga su come viene letto e considerato oggi il settore agricolo e l’agroalimentare in genere, sia in termini di appeal che in termini di risposta occupazionale. I giovani hanno visto prima, e meglio, dove ci sono reali prospettive per far tornare a crescere l’Italia”, dice Alberto Bertinelli, direttore di Coldiretti Abruzzo. “L’augurio – aggiunge – e’ che gli studenti teramani, ma ovviamente anche gli abruzzesi e gli italiani, possano realizzare le proprie aspettative trovando un lavoro nell’importante indotto del settore agroalimentare o che, nel caso dei nuovi imprenditori, sappiano coniugare le competenze acquisite dalla tradizione aziendale familiare con le nozioni apprese a scuola o all’universita’”.
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