Ricostruzione: lenta e confusa per la Pelino
L’Aquila – “A RENZI AVREMO MOLTE COSE DA DIRE, ADESSO CHE ARRIVA…” – Combattiva e graffiante la senatrice Paola Pelino, oggi piombata a L’Aquila e scortata dai consiglieri di opposizione al Comune, per parlare di ricostruzione. Ma soprattutto di non ricostruzione. Tanto che, ha detto la senatrice azzurra, chiederò di commissariare l’assetto di vertice della ricostruzione, da affidare ad un personaggio tanto autorevole, quanto estraneo al contesto abruzzese. Uno che non debba stare a sentire questuanti e personaggi locali che chiedono e “tirano la giacchetta”. Accanto alla Pelino Guido Quinto Liris, dirigente di Forza Italia, con altri esponenti dell’opposizione.
La senatrice ha anticipato anche che, in occasione della annunciata visita del premier Renzi il 15 ottobre in Abruzzo (e naturalmente anche a L’Aquila), saranno sollecitate risposte chiare e precise, soprattutto riguardo ai fondi. Si stanno usando, ha detto, ancora quelli che arrivano – lentamente e tra difficoltà – grazie alle decisioni del governo Berlusconi. Fondi che si decise di erogare addirittura nel 2009, appena dopo il terremoto. Fondi sicuramente allora provvidenziali, ma non sufficienti, tant’è vero che in moltissimi centri minori nel cratere e fuori dal cratere, la ricostruzione non è neppure cominciata. A L’Aquila, ha detto la senatrice, la ricostruzione è lenta, confusa, anzi è il comune a trovarsi in stato confusionale. La Pelino non ha dimenticato il progetto CASE-map ed ha manifestato stupore e sdegno a proposito dei balconi che collano: proprio infatti è cominciata l’operazione di sequestro di ben 800 balconi. Un argomento utilizzato al volo per criticare e attaccare ancora.
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