Pensierino e balconi


(Nemo) – Chi ha costruito qualcosa, sia pure un pollaio o una baracca, sa benissimo che occorrono un progetto, una caterva snervante di permessi, carte, assensi, consensi, spinte e quant’altro appartiene a questa nostra Italia insopportabile. Sa anche se, durante l’edificazione, c’è un direttore dei lavori, e che poi occorre l’abitabilità. Una sorta di collaudo. Firme sulle carte di chi asserisce che tutto è ok. O no? Pensiamo che per 4.500 appartamenti – tanti ne sorsero a L’Aquila nel 2009 – occorra tutto quello che abbiamo elencato, moltiplicato per 4.500. Tanto più, pensiamo, se negli appartamenti deve andare a vivere (si fa per dire) una popolazione terremotata. Quindi scossa, ferita psicologicamente, malata di nervi e dalla vita devastata.
Dovrebbe essere facile, in base a questo pensierino, arrivare a capire chi permise che si facessero case con balconi appiccicati e tutti gli altri difetti, che speriamo non riguardino la stabilità. E i dispersori sismici. Visto che qualche centinaio risultarono taroccati e fasulli. Se non hanno fatto sparire tutto e bruciato le carte. Tutte, tranne quelle delle banconote, è chiaro.


06 Ottobre 2014

Categoria : Rubrica
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