Pizzoli, comune in pezzi e tutti zitti

Pizzoli – Come abbiamo riferito ieri sera, il Comune di Pizzoli è in rotta totale: il prefetto Alecci ha comunicato l’imminenza dello scioglimento del consiglio, il percorso che conduce al commissariamento e, chi sa quando, a nuove elezioni.
Si conclude così il mandato popolare al sindaco, Angela D’Andrea, foto, dopo un lungo periodo di inquietudine politica costellato da assenze in assemblea da parte di esponenti della maggioranza, di nervosismi della stessa D’Andrea che di recente ha anche tentato di lasciare dimettendosi, convinta poi – inutilmente – a ritirare le dimissioni. In sostanza, appare evidente che per decisioni che appartengono alla politica, o meglio al sottobosco della politica, si è voluto arrivare allo scioglimento del consiglio: ora che lo sfacelo amministrativo finisce per intervento del prefetto, la politica tace e si astiene dal manifestare le sue opinioni (se ne ha) anche il PD, partito di riferimento della maggioranza. A Pizzoli ha sempre “comandato” il PD, come negli anni precedenti comandava il PCI. Un paese rosso per tradizione, anche se sempre meno rosso…
Il consiglio comunale si scioglie, ope legis, per il motivo più vistoso: entro il 30 settembre doveva essere approvato il bilancio, e ciò non è avvenuto. Tutti sapevano, perché è elementare, che questo avrebbe comportato la fine dell’amministrazione in carica.
Pizzoli è ormai uno dei centri più popolosi del circondario aquilano, avendo raggiunto i 5.000 abitanti circa. Le esigenze di una comunità così cresciuta, per di più rapidamente, sono intuibili. Una cosa è amministrare un villaggio di 1.000 abitanti, un’altra un grosso centro di 5.000 abitanti, esteso sul territorio, con diverse frazioni e un’area produttiva importante. Ma tutto questo non pare importare più di tanto ai partiti e soprattutto al PD. Che fa finta di niente. Non è una bella pagina per l’area aquilana. Pessima per la realtà e la collettività di Pizzoli.