Ricostruzione, lo strano commiato di Aielli
L’Aquila – (di Pietro Di Stefano, assessore alla ricostruzione) – Ieri mattina sono andato all’ufficio speciale della ricostruzione (USRA) accompagnato dall’ing. Fabrizi quale direttore della ricostruzione del Comune di L’Aquila. Ho incontrato tutti gli addetti, ho chiesto di non interrompere l’attività di esame dei progetti e delle schede parametriche e ho messo Il dirigente Fabrizi a disposizione per superare dubbie e perplessità che dovessero incontrare in questo mi auguro breve periodo di vacanza del titolare.
Sono stato informato, dai tanti ragazzi che vi lavorano, che nessuna interruzione era avvenuta e rassicurato che avrebbero continuato ad
operare sull’esame delle pratiche e di questo voglio ringraziarli al pari dei tanti dipendenti del Comune che non hanno mai smesso di
operare per la ripresa della città .
Resto tuttavia allibito dalla nota che l’ex titolare dell’ufficio (Paolo Aielli, ndr) ha inviato ad un esercito di persone a partire dal Presidente del Consiglio dei Ministri, datata 1 ottobre, ovvero il primo giorno di vacanza della sede, per venire a conoscenza di come lo stesso ufficio
non sia stato organizzato in responsabilità e supplenze tra i vari assunti con il concorsone.
Sarebbe stato corretto che al momento delle dimissioni, date al fine
di ricoprire un altro e più importante ufficio come tale è diventare
amministratore delegato del Poligrafico dello Stato, il titolare
avesse consegnato nelle mani del Sindaco una dettagliata relazione
recante i risultati raggiunti, l’organizzazione dell’ufficio, i
contratti in essere compresi le molteplici consulenze.
Con il Sindaco in continuo contatto con il Governo, stiamo lavorando
affinché presto arrivi un nuovo titolare e l’ufficio abbia la sua
guida amministrativa e tecnica ma mi sento di richiamare e condividere
le parole del Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso quando ha
detto “che non dovrà mai più accadere che si facciano nomine a
dispetto del territorio, non è più festa di compleanni o crodini da
stappare”.
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