G.S. Rugby, sport, politica e cultura
Caporciano – PRESENTATA LA STAGIONE 2014-2015 NEL SUGGESTIVO LUOGO DOVE DIMORAVANO I TRANSUMANTI -(di Stefano Leone – foto di Massimo Leone)
Il rugby e l’arte della manutenzione delle società civili. Poi, binomi come sport e salute, sport e turismo, sport e sociale. Sono binomi questi che dobbiamo saper valorizzare, evitando di considerare l’attività sportiva come un semplice momento ricreativo, come una fonte di investimento residuale. Tutto ciò, altro non è che sport e territorio. Il concetto lo ha sposato in pieno la Gran Sasso Rugby che ieri, 2 ottobre 2014, ha presentato la squadra che sta per affrontare il difficile e impegnativo campionato nazionale di Serie A di rugby. La Gran Sasso, società giovane ma con esperienze e competenze di alto profilo, ha attenzione e considerazione per il territorio tanto che, per la presentazione ufficiale della nuova stagione e, dunque, dei quadri tecnici e dirigenziali, non sceglie fastose sale civettuole o austeri saloni istituzionali. La location, scelta in questa occasione è stata la magnifica Chiesa dei Centurelli, detta anche Chiesa del Buon Cammino, (ricordando il luogo nel quale sostavano i pastori nelle lunghe transumanze). Ubicata nel territorio del Cratere, più specificatamente del comune di Caporciano, la chiesa è uno sconvolgente ed emozionante “dipinto” naturale del territorio. La scelta del luogo non è stata, da parte della Gran Sasso Rugby, una scelta civettuola o che volesse essere originale, conferma è il fatto che già lo scorso anno, la presentazione della squadra e della stagione agonistica, avvenne nel magnifico scenario del Castello d’Ocre. Se si vuole, dunque, sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle manifestazioni sportive occorre fare propri concetti quali destagionalizzazione, turismo sportivo, sport turistico. Diverse facce della stessa medaglia che portano inevitabilmente a vivere lo sport come opportunità e non come un semplice diversivo. Al centro di tutto ciò il territorio come cornice immancabile per un quadro di assoluto pregio. Se tutti assieme facciamo la nostra parte, famiglie, atleti, tecnici, dirigenti, valutando lo sport per quello che realmente rappresenta, e il rugby in particolare, possiamo trarne immensi vantaggi da un punto di vista economico, sociale e del benessere fisico. Tutti, nessuno escluso. Nell’ormai famoso “terzo tempo”, all’ormai tradizionale tavola imbandita di leccornie, poniamo al centro lo sport, il rugby. Il rugby tra sport, politica, letteratura e immaginario collettivo. Ma ciò che meglio definisce la bellezza di uno sport, metafora della vita, che insegna ad affrontare con impegno ma anche con leggerezza i colpi che l’esistenza inevitabilmente riserva all’uomo, sono le parole dei fratelli Bergamasco, che di terra nel loro cognome ne hanno eccome.
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