Balconi case terremotati: la Procura ne sequestra 800 su 22 piastre, quasi 500 alloggi


L’Aquila – NEANCHE NELLE CASE ANTISISMICHE SI VIVE AL SICURO, DICE LA PEZZOPANE – Su disposizione della Procura della Repubblica saranno posti sotto sequestro 800 balconi di diversi progetti ‘C.a.s.e.’ (Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili), alloggi fatti costruire subito dopo il sisma dal governo Berlusconi per dare un tetto alle miglia di sfollati che rimasero senza abitazione a seguito del sisma che colpi’ la citta’ il 6 aprile 2009. E’ bene dire subito che l’inchiesta della Procura aquilana richiede tempi lunghi, data la difficoltà degli accertamenti, e che quindi su tutta la vicenda aleggia concreto il pericolo della prescrizione dei reati ipotizzati.
L’annuncio e’ stato dato stamani, nel corso di una conferenza stampa, dal procuratore capo Fausto Cardella, presenti il sostituto Roberta D’avolio e il comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato Nevio Savini (tutti e tre nella foto). In particolare si tratta di 22 piastre per 494 unita’ immobiliari. Le zone interessate al provvedimento sono Cese di Preturo, Arischia, Coppito 2, Collebrincioni e Sassa. L’iniziativa della magistratura e’ scaturita a seguito delle indagini condotte all’indomani del crollo di un balcone del progetto Case di Cese di Preturo, verificatosi nei primi giorni del mese di settembre.
In quella circostanza, fortunatamente, sia nell’abitazione che ha subito il crollo del balcone che in quella sottostante non c’erano inquilini. Al momento la procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per crollo colposo. Tra gli altri reati ipotizzati anche la frode in pubbliche forniture. I sigilli ai balconi verranno apposti dalla forestale a partire da lunedi’ prossimo.
Ieri, dopo un intervento del quotidiano La Repubblica, si sono diffuse notizie inquietanti, secondo le quali il legno usato per gli edifici dio emergenza era di cattiva qualità, e alcuni balconi risulterebbero addirittura non ancorati alle facciate degli edifici: si è parlato di strutture “appiccicate”, incollate e non fissate con sistemi normali. Tutto ciò, anche se va verificato caso per caso, contrasta fortemente con un dato: i costi altissimi delle case pagati dalle casse pubbliche. Prezzi al metro quadro decisamente esagerati, che hanno consentito a molti di trarre vistosi vantaggi dal doposisma. Un’altra desolante storia all’italiana?

PEZZOPANE – “E’ un vero pugno allo stomaco quello che continua ad emergere dall’inchiesta della Procura. Crollo colposo e frode sono reati pesantissimi, di cui qualcuno dovra’ rispondere”. Lo dichiara la senatrice Pezzopane, alla luce del sequestro di 800 balconi del progetto “CASE”. “L’ennesima beffa, l’ennesimo schiaffo a questa citta’, che di crolli ne ha visti e subiti gia’ troppi. Neanche nei cosiddetti alloggi antisismici – ha aggiunto – si puo’ vivere al sicuro. Per costruire in fretta e veder realizzato il piu’ grande miracolo compiuto in Italia, non si e’ risparmiato in cinismo e sciatteria. Si sono spese cifre astronomiche, lucrando su materiali scadenti, ancora una volta sulla pelle degli aquilani, trattati come cavie. Gli sprechi di allora, per assecondare l’ostentazione dello show mediatico, li paghiamo oggi. Le risorse sono state sprecate per costruire case, che vengono spacciate per antisismiche, ma che sono state costruite frettolosamente, con tecniche e materiali sbagliati, la cui manutenzione costa un’enormita’. E questo perche’ qualcuno ha truffato, ancora una volta. La magistratura vada avanti e faccia luce su tutte le responsabilita’, ad ogni livello”.


03 Ottobre 2014

Categoria : Cronaca
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