Porto, arriva Lupi e i politici si esibiscono
Pescara – Il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, sara’ a Pescara venerdi’ 3 ottobre alle ore 17 per un incontro sul porto. Che, manco a dirlo, è nei guai.
“Noi dobbiamo accelerare e dobbiamo fare il Piano nazionale della portualita’ entro 90 giorni. Naturalmente il Parlamento determinera’ i tempi. All’interno di questo Piano saranno inseriti i criteri per l’accorpamento e il rilancio della portualita’ nazionale” perche’ “oggi il problema non e’ accorpare Savona e Genova, o Napoli e Salerno: il problema e’ che se andiamo avanti cosi’ perdiamo la sfida della competitivita’ in Europa e nel mondo”. Cosi’ il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, a margine dell’inaugurazione della 54esima edizione del Salone Nautico Internazionale a Genova.
Ad accogliere il ministro ci saranno il presidente uscente (e aspirante rientrante) della Provincia, Testa, e la senatrice Federica Chiavaroli. Invitati a partecipare i rappresentanti delle istituzioni e gli operatori del porto. “Da questa visita – dicono i due politici – ci aspettiamo buone notizie relative a una delle infrastrutture piu’ importanti del territorio e che necessita di attenzione continua e di un rilancio reale e concreto”.
E’ appena il caso di ricordare ai politici che, se loro si aspettano novità , i pescaresi si aspettano semplicemente che il porto funzioni, sia dragato e sia operativo. Come dovrebbe essere ogni porto, quando ce n’è uno.
La politica regionale e locale, negli ultimi 10 o 15 anni, non ha saputo rendere operativo il porto di Pescara, riducendo sul lastrico gli operatori, i pescatori, e soprattutto l’immagine turistica della più grande città dell’Abruzzo. Magari queste cose andrebbero dette anche al ministro Lupi, ammesso che non ne sia a conoscenza. A farlo dovrebbero essere tutti coloro che hanno a cuore Pescara e da un’infinità di tempo assistono a sprechi di denaro, passerelle politiche, prove di incapacità condivise tra tutti i colori e le bandiere. Quanto al ministro, gli suggeriremmo di chiedere a Testa, Mascia, Chiodi e altri soltanto una cosa: perché e chi ha ridotto in queste condizioni il porto di Pescara? E perché altri porti abruzzesi funzionano, e quello di Pescara no?
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