Appalti, arresti eccellenti e 7 indagati
L’Aquila – FORUM ACQUA: SUL VAI LA LEGGE ACERBO FU PRIMA APPROVATA E POI AFFOSSATA – TRA GLI INDAGATI IL SINDACO DI FRANCAVILLA – Nuova bufera giudiziaria riguardante appalti milionari e illeciti profitti. Nuove nubi, dopo le tante del passato, sulla Regione Abruzzo e sui suoi trascorsi non recentissimi. La Procura dell’Aquila ha chiesto e ottenuto due arresti eccellenti, a domicilio, mentre gli indagati sarebbero in tutto almeno sette, ma forse di più, con ipotesi di reato pesanti, tipo associazione per delinquere, turbativa e altri illeciti. Tra loro il sindaco di Francavilla, Antonio Luciani, tecnici e burocrati, imprenditori, molti di Giulianova e Francavilla.
Agli arresti domiciliari, eseguiti dalla questura di Pescara, l’alto funzionario regionale Antonio Sorgi (detto sarcasticamente per la sua ‘potenza’ negli ambienti politico-burocratici ‘il Re Sole’), 55 anni, di Giulianova, e l’alto funzionario tecnico del comune di Francavilla architetto Antonio Giordano, 67 anni, da Ortona. La notizia dei provvedimenti giudiziari è esplosa in mattinata,in consiglio regionale, durante la seduta sui ticket sanitari, e negli ambienti comunali a Francavilla.
Sorgi nel 2012 fu indagato anche a proposito della filovia Pescara-Montesilvano, ma nessuno si era preoccupato di rimuoverlo o sospenderlo daì suoi importantissimi incarichi.
L’inchiesta si è mossa, ed ha portato ai suoi clamorosi risultati, su presunti appalti truccati per milioni di euro, tra i quali quello per il cimitero di Francavilla, che pare essere il nocciolo dell’inchiesta.
Sorgi è fino ad oggi il numero uno della direzione affari della giunta regionale, a palazzo Silone, a L’Aquila, e presidente del comitato di valutazione di impatto ambientale. Un organismo che deve dire la sua su ogni progetto capace di incidere sull’ambiente. Il funzionario è accusato, tra l’altro, di essere interessato ad una società intestata a persone a lui molto vicine. Una storia di soldi, come sempre, e un’altra macchia sull’immagine dell’Abruzzo, così tanto provato da inchieste clamorose recenti e meno recenti. Naturalmente tutto deve essere provato, sia per gli arrestati che per gli indagati. Ma la bomba giudiziaria, ancora una volta, fa tremare i palazzi, a L’Aquila e non soltanto. Dall’inchiesta su Francavilla si potrebbe arrivare ad altro, visto che si parla di una consorteria messa in piedi di lucrare. Staremo a vedere e soprattutto a sentire cosa diranno gli indagati e i loro difensori.
FORUM ACQUA – L’arresto del presidente del comitato V.I.A. abruzzese, che da anni è al centro delle critiche di associazioni e movimenti – afferma il Forum Acqua – impone al Consiglio regionale un’urgente presa di posizione. Serve una legge organica sulle procedure ambientali. Le altre regioni da anni hanno specifiche norme regionali mentre in Abruzzo le attivita’ di valutazione sono organizzate attraverso semplici delibere di giunta regionale che in questi anni sono cambiate piu’ volte”.
Per il Forum “bisogna ripartire dalla legge ‘Acerbo’ su trasparenza e partecipazione nei procedimenti ambientali che fu prima approvata e poi rapidamente ‘affossata’ dallo stesso consiglio regionale che l’aveva varata, proprio dopo l’intervento di Sorgi. In Abruzzo esistono addirittura procedimenti del tutto opachi, come quelli che riguardano le valutazioni di incidenza ambientale degli interventi sui siti di interesse comunitario e sulle zone di protezione speciale, che rappresentano il 35% del territorio regionale. Ora la politica dovrebbe dare un unico segnale: riprendere quella norma, sentire comitati ed associazioni, e approvarla, subito, in Consiglio regionale aggiungendo un articolo sull’obbligo dell’inchiesta pubblica sulle opere piu’ controverse. Il testo Unico sull’Ambiente la prevede ma solo come ‘possibilita” per l’ente pubblico di attivarla, senza ritardi nella valutazione delle opere.
Risultato: in Abruzzo su centinaia di progetti che ogni anno vengono valutati dal comitato V.I.A., da cave a strade, da impianti per rifiuti a captazioni idriche, non è mai stata svolta una sola inchiesta pubblica sui progetti che i funzionari devono valutare dalle loro scrivanie. Cosi’ si decide il futuro dei territori, cosi’ muore la democrazia”, dice infine il Forum abruzzese per i movimenti dell’acqua.
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