Dalle professioni l’Agenzia per la semplificazione amministrativa


EASY ITALY PER UN PAESE PIU’ SEMPLICE E PIU’ VELOCE – (Foto: in evidenza l’aquilano Pierluigi Mantini e sotto palazzo Giustiniani) – Tra le esigenze più avvertite in un’Italia polverosa e arretrata sotto molti aspetti, emerge l’esigenza di eliminare – ma da quanto tempo si va dicendo? – scartoffie e adempimenti fastidiosi e generatori di ritardi e lentezze, che ostacolano soprattutto le piccole e medie imprese. Ora si va verso la semplificazione amministrativa, argomento di cui abbiamo parlato con l’on. Pierluigi Mantini, giurista e studioso aquilano da anni residente a Milano, impegnato in politica.
Ecco quanto ne abbiamo ricavato.
Secondo un noto istituto di ricerca, le piccole e medie imprese «operano sotto la spada di Damocle di 97 adempimenti e dunque 97 possibili controlli ispettivi, dalla “Conformità impianti (elettrico, idrico, gas, ecc.) e mantenimento in efficienza” alla “Presenza e rispetto prescrizioni sulla valutazione di impatto acustico”, dalla “Misurazione metri quadri attività produttiva indicati nella SCIA” al “Controllo autoliquidazioni INAIL”, dalla “Verifica delle spese deducibili inserite in dichiarazione dei redditi” al “Controllo versamento tassa libri sociali” e via così …» (da Gian Antonio Stella, Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli. La guerra infinita alla burocrazia, Feltrinelli 2014).

Per non dire dei certificati e delle autorizzazioni “a monte”, e poi degli adempimenti fiscali…
Per Max Weber la burocrazia pubblica era l’insieme di regole, strutture, procedure e ruoli di autorità amministrativa, legittimati dal potere legale nello Stato moderno. Per Cavour «i rotismi della burocrazia» erano essenziali per far girare lo Stato. Ma la maggioranza delle persone oggi condivide decisamente l’amaro aforisma di Franz Kafka secondo cui «i ceppi dell’umanità tormentata sono fatti di carta bollata».

Oggi la lotta alla burocrazia è al primo punto di ogni agenda, soprattutto in Italia.
Per alcuni, essa vale quasi un punto di PIL. La Corte dei Conti stima in 60 miliardi l’anno i danni della corruzione; studi dell’università Bocconi quantificano in circa 200 miliardi i costi del “non fare”. Nella rank list della World Bank l’Italia e’ collocata al posto 153, nel fanalino di coda, per il rilascio dei permessi.
Queste critiche, questi dati, certamente radicati nella coscienza e nelle preoccupazioni comuni, possono essere addirittura fuorvianti.

Le pubbliche amministrazioni sono un elemento centrale e decisivo nello Stato di diritto, ove il potere è diviso e non può essere concentrato nel dominio totalitario della legge, e la loro qualità ed efficienza costituiscono fattori essenziali della crescita economica e della coesione sociale intesa, come garanzia di diritti e di pari opportunità.
L’intera storia nazionale, da Zanardelli ai nostri giorni, è costellata da tentativi di semplificazione della nostra pubblica amministrazione. Negli ultimi decenni gli sforzi sono stati ripetuti e persino ossessivi e dovrebbe addirittura apparire paradossale, nell’epoca della complessità, l’asserita passione per la semplificazione.
È necessario fare un passo in avanti migliorando identità e performance.
Occorrono politiche ragionevoli di semplificazione in cinque direzioni: semplificazione degli enti; semplificazione normativa; semplificazione delle procedure; liberalizzazione dei servizi locali in forma imprenditoriale; semplificazione informatica (e-government).

Accanto a queste azioni è però necessario un cambio di mentalità basato sullo slogan “meno certificati, più autocertificatori”: occorre far crescere i “soggetti della semplificazione”. Negli anni recenti diverse leggi hanno attribuito ai professionisti un ruolo sussidiario di “supplenza” delle amministrazioni pubbliche che si svolge tramite atti certificati di autoamministrazione (DIA, SCIA, ecc.). I professionisti tecnici possono diventare, in molti campi, sostituti del funzionario pubblico: dove lo Stato fallisce interviene la società civile tramite la responsabilità professionale sussidiaria.

Inoltre, i professionisti sono da tempo in prima fila nei rapporti con gli Sportelli Unici delle attività produttive, con gli Sportelli Unici dell’edilizia e con tutti gli uffici amministrativi necessari per le attività economiche e la vita sociale (camere di commercio, enti locali, uffici tributari, uffici giudiziari, catasto, registro delle imprese, ecc.). In questa posizione hanno un osservatorio privilegiato per produrre e proporre modelli di semplificazioni amministrative, analisi, progetti, best practices.

Dall’insieme di questi fattori nasce l’Agenzia per la Semplificazione Amministrativa, a livello territoriale e nazionale, sulla base del protocollo d’intesa siglato dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, dall’Unione Nazionale delle Agenzie dei Professionisti delle Pratiche Amministrative e dalla Fondazione Commercialistitaliani, che uniscono le loro forze, le loro reti, le proprie competenze professionali, alla semplificazione fiscale.

EASYTALY è il nome del programma di un’azione comune per un’ Italia più semplice, più facile, più veloce.
Un’Italia che è necessaria: dalla uniforme e sicura certificazione dei crediti delle imprese verso lo Stato, alle azioni di rigenerazione urbana basate su certificazioni tecniche professionali, a decine di altre azioni utili alla crescita. Il 2 ottobre a Roma, nella prestigiosa sede di Palazzo Giustiniani, alla presenza di autorità di governo e del parlamento, sarà siglato il protocollo d’intesa per la nascita dell’Agenzia della Semplificazione Amministrativa.


29 Settembre 2014

Categoria : Cronaca
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