Ingiusta detenzione, un aiuto dal cinema
Belgrado (Serbia) – Scrive l’aquilano Giulio Petrilli: “Ieri nelle sale cinematografiche italiane è uscito il film La buca, diretto da Daniele Ciprì con attori importanti come Sergio Castellitto, Valeria Bruna Tedeschi, Rocco Papaleo ed è proprio quest’ultimo che interpreta un uomo uscito dal carcere dopo trenta anni, assolto e innocente che proverà inutilmente ad ottenere un risarcimento dallo Stato.
Il film, affronta varie questioni, ma spero che colpisca l’attenzione degli spettatori, questo mancato riconoscimento per un’ingiusta detenzione durata trenta anni.
In Italia è prassi consolidata non vedersi riconoscere questo diritto, ma tutto tace e nel momento che intraprendi questa battaglia, hai subito la percezione di lottare contro i mulini a vento.
Hanno inventato nella norma, una clausola, che dà la possibilità ai giudici di non concedere il risarcimento per ingiusta detenzione a chi pur assolto ha avuto cattive frequentazioni.
Un’escamotage che consente il rigetto del più del 70% delle domande e chi ha la fortuna di superare questo sbarramento, ha quasi sempre risarcimenti irrisori.
Spero che il film di Ciprì, apra una riflessione su questo argomento”.
(Ndr) - Siamo convinti che il cinema dia, e abbia sempre dato, un forte e intelligente contributo alla cultura, alla storia di un paese, alla civiltà e al miglioramento della società , specie una società decisamente imperfetta e balbettante come l’Italia in fatto di democrazia. Speriamo lo faccia anche il film con Papaleo e Castellitto, che ha anche forti legami personali con l’Abruzzo.
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