Verini, il “giovanotto” scudo e libertas
L’Aquila – (G.C.) – Il segretario nazionale della DC Angelo Sandri (non sapevate che ne esiste uno? superficiali…) ha accompagnato, oggi, con altri esponenti dello scudo crociato “doc” arrivati da tutto l’Abruzzo, Antonio Verini sul palco politico del partito che torna ad esserci. Rispunta grintoso, almeno così si descrive.
Anzi, nutre ambizioni e conta su uno spazio e su un consenso che si faranno vivi (i dc ne sono convinti) durante lo scorcio del 2014 e ancora di più nel 2015.
Verini, aquilano di Campotosto, è un giovanotto di 78 anni ben portati, un’esperienza decennale, un tempo canestrate di voti, una tessera DC che a suo dire risale al 1954. Un antesignano, uno che ci ha sempre creduto, pur ritrovandosi a vivere differenti esperienze, sotto altri loghi, ma sempre con fede democristiana. Oggi Verini e la DC rinata sono dalla parte di D’Alfonso, e dunque al vip regionale la riapparizione dc non dispiacerà poi tanto. Del resto, D’Alfonso di DC dovrebbe saperne molto.
Altri non saranno contenti, soprattutto coloro che in passato con Verini (che per un periodo è stato anche deputato, e poi ha optato per il consiglio regionale) hanno avuto confronti non teneri e contrapposizioni forti, per esempio la senatrice PD Stefania Pezzopane, ma non soltanto lei. Anche molti altri, perché uno che prende tanti voti fa ombra.
Oggi Verini mette in campo il suo background politico, tutto intero, pur riconoscendo che è opportuno lasciare spazio ai giovani. Cominciando da suo figlio Enrico. Il partito può giovarsi, lo dicono gli atti giudiziari, del logo classico: lo scudo crociato con la parola libertas, un’icona della storia politica italiana.
Altri potranno produrre immagini simili, ma non uguali. Insomma, la DC è una sola: più che altro fu, ma oggi rieccola. E a molti non dispiacerà . In fondo con la DC l’Italia si è risollevata dal mare di macerie del dopoguerra, grazie anche ai succosi dollaroni sborsati dagli USA a De Gasperi. Purchè tenesse a bada i comunisti…
L’Abruzzo, poi, deve davvero tanto allo scudo crociato, e tanto ha anche dato in termini di consensi per decenni. Ma la marea di posti di lavoro che pioveva dai palazzi romani della “balena bianca” ridiede sangue e ossigeno alla regione. E’ storia. Una regione magari non illuminata, un po’ tartufa e pretigna, tutta parrocchie e processioni benedette, ma crescente. Mentre oggi… ma lasciamo andare.
Verini è tornato. E perché non dirgli: bentornato, Antonio? A dirla tutta basta il suo slogan: “Con la DC si stava meglio”. Molti ne sono convinti, soprattutto quelli che continuano a dire “io non l’ho mai votata…”. Ma sono gli stessi che hanno spesso avuto e lucrato a piene mani.
Ipocrisia imbattibile del popolo italiano, lo stesso che piantò in asso da solo Mussolini (la camicie nere tutte volatilizzate. quando suonò l’ora del duce), e poi demolì la DC con la quale era ingrassato, mentre oggi circola già la litania “Renzi, ma che ha fatto, solo chiacchiere…”. Che volete, siamo fatti così. Maluccio, che ne dite? Chi altre non ha, con la moglie si addormenta, dice uno scostumato adagio popolare. E l’Italia, appunto, un altro popolo non ce l’ha.
Non c'è ancora nessun commento.