Scuola scienze spaziali, studiosi a L’Aquila
L’Aquila – Mentre sul Sole si scatena una delle tempeste più violente degli ultimi periodi, culminata lo scorso 13 settembre, a L’Aquila gli scienziati si radunano proprio per scoprire tutto ciò che ancora non sappiamo o vogliamo sapere meglio sulla nostra stella. Torna l’annuale appuntamento scientifico di settembre. Nella settimana 21-27 L’Aquila sara’ al centro dell’attenzione mondiale del settore spaziale per lo svolgimento del programma scientifico denominato International Week of Space Science, organizzato dall’International School of Space Science (Isss), diretta dal prof. Umberto Villante (foto).
Il convegno è interamente dedicato alla missione spaziale Solar Orbiter, con due iniziative di grande rilievo.
Si iniziera’ con una Scuola Internazionale dal titolo “Towards a Deeper Understanding of the Sun and the Heliosphere with Solar Orbiter”. La Scuola focalizzera’ l’attenzione su importanti interrogativi relativi alla fisica solare ed allo spazio interplanetario che dovranno trovare risposta nelle misure ed osservazioni che saranno effettuate, a partire dal 2017, dalla sonda interplanetaria Solar Orbiter. Di particolare interesse risultano gli aspetti relativi all’origine del vento solare e del campo magnetico interplanetario, alla generazione delle esplosioni coronali che iniettano nello spazio interplanetario enormi nuvole di plasma e particelle energetiche, al meccanismo dinamo che genera il campo magnetico solare ed il suo ciclo di attivita’.
Il corso sara’ diretto da R. Bruno dell’IAPS/INAF di Roma, E. Antonucci dell’Osservatorio Astronomico di Torino/INAF e D. Muller dell’ESA. Come tradizione, la International School of Space Science ha selezionato, in qualita’ di studenti, 60 giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo, ed ha invitato, in qualita’ di docenti, i piu’ autorevoli scienziati del settore. Ultimata la scuola, si apriranno per tre giorni i lavori dello “Science Working Team” di Solar Orbiter, con la partecipazione del gruppo di scienziati (circa cinquanta) che ha progettato e sta realizzando l’intero pacchetto di strumenti scientifici che volera’ sulla sonda.
Si fara’ il punto su tutti gli aspetti che dovranno garantire il successo di questa fondamentale missione. Solar Orbiter e’ un’importante missione dell’European Space Agency, prevista nell’ambito del programma Cosmic Vision 2015-2025. Essa verra’ lanciata nel 2017 e vedra’ una significativa partecipazione italiana. Solar Orbiter ripercorrera’ a distanza di oltre quaranta anni le orme dei satelliti Helios 1 ed Helios 2 che, negli anni ’70, furono le prime (e fino ad oggi uniche) missioni a spingersi in prossimita’ del Sole, raggiungendo un punto di massimo avvicinamento inferiore ad un terzo della distanza Terra-Sole. Le sonde Helios 1 ed Helios 2 furono anche le prime missioni spaziali che videro la partecipazione diretta del Gruppo di Fisica dello Spazio dell’Universita’ dell’Aquila diretto dal prof. Villante. Fu grazie a questa sonde, ed agli studi sviluppati nell’Universita’ dell’Aquila, che si ottennero risultati di fondamentale importanza nella struttura ed origine del campo magnetico interplanetario. Molti altri interrogativi si sono ovviamente aperti nel corso di questi quaranta anni che ci separano dai tempi degli Helios: le relative risposte sono attese da questa nuova e prestigiosa missione scientifica. A testimonianza della continuita’ dell’attivita’ aquilana in questo settore, il ruolo di ‘co-principal investigator’ dell’esperimento dedicato alla misura del vento solare verra’ svolto dal dr. Roberto Bruno, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, tra i primi laureati aquilani in questa disciplina.
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