Chiodi su ticket disabili e anziani
L’Aquila – “Apprendo dalla stampa che il Commissario D’Alfonso dal prossimo primo ottobre obbligherà i disabili psichici o fisici, e gli anziani non autosufficienti che si rivolgeranno alle strutture private a pagare, per la prima volta nella storia della Regione Abruzzo, un ticket sulle prestazioni sanitarie.” Lo sottolinea Gianni Chiodi, Consigliere regionale di Forza Italia ed ex Commissario alla sanità abruzzese.
“Appena mi insediai nel 2009 – prosegue Chiodi – un provvedimento simile fu adottato dall’allora Commissario Redigolo, che io feci subito ritirare.
Secondo Chiodi, che sottolinea di essere consapevole che si tratta di un adempimento Lea importante per uscire dal Commissariamento, sarebbe stato auspicabile prima istituire un fondo da attribuire ai Comuni per permettere il finanziamento dei pazienti meno abbienti. Certo rimango sconcertato di come cambiano le opinioni dei politici: ricordo che Alfonso Mascitelli, quando il ticket lo introdusse Redigolo l’aveva definito «un atto di viltà politica», ma oggi che il provvedimento viene dalla sua parte politica, tace. E l’Assessore Paolucci, che relativamente al sistema della riabilitazione abruzzese ha sempre affermato che io facevo pagare i tagli alle famiglie, agli anziani e ai i bambini, costretti a fare i salti mortali per beneficiare dei propri diritti di cittadini che io gli negavo, con l’introduzione di un nuovo ticket, non credo che lui li stia favorendo.Io, al contrario, pur di non risparmiare sulla pelle dei cittadini più bisognosi, ho disatteso il programma operativo che per il 2014 prevedeva un taglio di circa 6 milioni al budget delle strutture riabilitative e ho firmato un decreto che mantiene lo stesso budget dell’anno scorso proprio per evitare disagi, permettendo anche di prorogare la permanenza in queste strutture di pazienti fuori setting, che ancora non hanno quelle adeguate per l’accoglienza, in quanto non è ultimata la riconversione. Il sistema sanitario che D’Alfonso sta offrendo non mi sembra proprio quello sbandierato in campagna elettorale che prende in braccio il cittadino e lo porta al luogo di cura, se poi per avere le cure se le deve pagare il cittadino stesso con una spesa che potrà variare dai mille ai 1500 euro al mese. Ma com’è nello stile del nuovo commissario, tra una comparsa e l’altra, promette fondi ai Comuni, senza dire né cifre o provenienza dei fondi stessi. Intanto, il ticket entrerà in vigore nel silenzio di tutte quelle istituzioni che dovrebbero tutelare i cittadini più deboli”.
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