Un santo in paradiso, altrimenti ti arrangi
Legnini potrebbe rinunciare al Consiglio superiore della magistratura e rimanere dov’è, cioè sottosegretario nel governo Renzi. Si legge questo su Repubblica, specialista nel nuotare tra le segrete stanze della politica romana. Che accade? Semplice, la solita stomachevole italianata: la politica riesce ad avvelenare persino la composizione del supremo organo della magistratura, presieduto dal capo dello Stato. Più di così non si può. Ma non stupiamoci: in altri paesi, vedi gli USA, come ci raccontano bellissimi film, accade persino di peggio. La politica è una dea Kalì dalle mille mani, nessuna delle quali pulita…
Non stupiamoci neppure se Legnini, ammesso che rimanga dov’è, continuerà a rappresentare un pilastro e una garanzia per la ricostruzione aquilana. Una specie di santo in paradiso, o qualcosa di analogo. Viviamo in un paese talmente imperfetto e commediante, che quando crolla una città intera, c’è bisogno di un santo in paradiso per ricostruirla. Ripetiamo una cosa che tutti dovrebbero sapere: San Francisco (USA) distrutta dal terremoto nel 1907, fu quasi interamente ricostruita (bene) in nove anni. Chi sa quanti Legnini avevano i californiani. Oppure più semplicemente, valsero le regole e le leggi, e tutto avvenne come doveva avvenire… Noi contiamo gli anni: siamo a 5 e mezzo. E pure i Legnini: uno.
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