Perchè c’è gas nel sangue dei capodogli?


Vasto – I capodogli morti hanno tracce di gas nel sangue. Quale gas bisognerà accertarlo con delle analisi. Ma di sicuro, il gas c’è. Sono le prime notizie che trapelano dall’esame delle carcasse dei tre cetacei rimasti sulla spiaggia di Punta Penna. Gli altri quattro dei sette spiaggiatisi ieri hanno ripreso il largo, sani e salvi, e si spera che l’istinto li spinga velocemente verso sud, ovvero là dove il mare è più profondo (oltre il Gargano) e si può scappare dalla trappola costituita dall’Adriatico nel nord, dalle acque basse e insidiose, acque in cui sono in corso sicuramente ricerche sismiche per l’individuazione di giacimenti di petrolio oppure gas.
L’ipotesi, da verificare, è semplice. I rumori causati dall’air gun, l’uso di onde sonore sparate nel sottosuolo per ricostruirne la natura, avrebbero spaventato i capodogli, animali sensibili proprio ai rumori e dotati di capacità di orientamento, una sorta di radar naturale. I rumori dell’attività di analisi dei fondali avrebbe indotto i capodogli a fuggire disperatamente verso la superficie del mare. Unì’emersione troppo veloce, e quindi fatale, una specie di embolia simile a quella che colpisce i sommozzatori che emergono senza le dovute cautele.
Niente di certo, ovviamente. Ma il gas nel sangue dice qualcosa di anomalo. E anche di inquietante.


13 Settembre 2014

Categoria : Cronaca
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