Nel nome di don Puglisi si accresce la fratenità tra diocesi Noto e Paganica


Modica (Ragusa) – (di Maurizio Assenza, direttore Caritas diocesana Modica) – (Foto: don Palmerini, il duomo di Modica e una veduta di Paganica – immagine di Raffaele Alloggia) – Sarà la prima icona di don Puglisi quella “scritta” a Paganica nel monastero provvisorio in legno delle Clarisse, rimaste dopo il terremoto dell’Aquila malgrado la perdita della madre e il crollo del monastero. L’icona non è un dipinto qualsiasi, ma un messaggio di fede che viene scritto su una tavola preziosa nella preghiera e nel ricordo di chi rappresenta e dei destinatari e, ricevendola nella preghiera, diventa un segno effettivo della presenza di Dio in mezzo agli uomini. Ebbene, questa icona, anzi due icone di don Pino Puglisi sono state scritte dalle Clarisse e destinate, una alla cappella della Casa don Puglisi di Modica, una alla parrocchia Santa Maria Assunta di Paganica. Vogliono esprimere la bellezza di una fraternità che continua dal terremoto come scambio reciproco nella fede, nella speranza e nella carità; fraternità che ritrova in don Puglisi la misura della carità evangelica ovvero del dono di tutto se stessi.

E in modo significativo un gruppo di fedeli di Modica, guidato da don Corrado Lorefice, sarà presente alla benedizione delle icone domenica 14 settembre e dopo parteciperà alla prima messa di Federico Palmerini nella piazza di Paganica (e già il giorno precedente alla sua ordinazione a L’Aquila). Federico Palmerini è già venuto più volte a Modica, arriva al sacerdozio dopo un cammino ricco di esperienze umane e sociali ed è stato il primo tramite per avviare il gemellaggio tra le nostre due comunità. Il giorno dopo, lunedì 15 settembre, ventunesimo anniversario del martirio del Beato don Pino Puglisi, l’icona destinata a Modica sarà accolta alle 19,30 nel cantiere educativo “Crisci ranni” con una Veglia, in cui si pregherà per i prossimi ordinandi della diocesi di Noto: cinque giovani che diventeranno presbiteri e due diaconi. Durante la Veglia vi sarà la testimonianza di uno dei due futuri diaconi, Paolo Catinello.

Si legano così il ricordo del prete martire, l’evento della consacrazione totale a Dio e ai fratelli di nostri carissimi giovani, la fraternità con L’Aquila. Che continua nell’intensità dell’affetto verso una terra che resta profondamente ferita, ma che è soprattutto capace di donare una testimonianza di grande fede e squisita ospitalità. Don Puglisi peraltro continua a parlare al cuore di molti, e in quest’occasione si vuole riportare il suo messaggio alla vita personale, ma anche della città e delle sue periferie esistenziali, per dirla con papa Francesco. Dopo la veglia l’icona sarà collocata nella cappella della Casa don Puglisi, dove sono già – sempre “scritte” dalle Clarisse di Paganica – le icone della Madonna con il Bambino e del Crocifisso di S. Damiano.


12 Settembre 2014

Categoria : Cronaca
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