Escher, il maestro che ritrasse Castrovalva
L’Aquila – Mostra a Roma, Loggia del Bramante, dal 20 settembre, di opere dell’artista olandese tra i più geniali e suggestivi, Maurits Cornelis Escher. E’ il maestro delle distorsioni prospettiche, delle visioni irrealistiche ma forse possibili in un altrove, l’uomo che vedeva cose ad altri negate, ma relazionate con la fisica relativistica, con la geometria dello spazio, con diverse dimensioni ipotizzate dalla meccanica quantistica, molto apprezzato nel mondo soprattutto da scienziati, matematici, fisici, che tra gli scenari degni della sua attenzione incluse lo straordinario borgo di Castrovalva, frazione di Anversa, su uno sperone roccioso che si scorge percorrendo la splendida strada per Scanno. Un luogo incantevole e indimenticabile.
Esempi famosi del lavoro di Escher, personaggio e artista davvero eccezionale, includono: le Mani che disegnano (1948), un’opera che raffigura due mani che si disegnano l’una l’altra; Cielo e acqua I (1938) nella quale giochi di luce e ombra convertono dei pesci nell’acqua in uccelli nel cielo; Salita e discesa (1960), nel quale file di persone salgono o scendono una scala chiusa in un ciclo infinito, su una costruzione impossibile da realizzare nella realtà , ma che è possibile disegnare solo avvalendosi di stranezze della percezione e della prospettiva.
Le opere di Escher hanno una forte componente matematica, e molti dei mondi che ha disegnato sono costruiti attorno a oggetti impossibili come il Triangolo di Penrose oppure ad illusioni ottiche come il Cubo di Necker. In “Gravità ”, invece, dei rettili multicolori sporgono le loro teste da un possibile dodecaedro stellato.
Castrovalva, che oggi conta meno di 30 abitanti residenti, è un villaggio straordinario, dalle prospettive e dagli scorci unici. E’ tra i borghi più belli d’Italia, ma come sempre l’Abruzzo e la sua malsana e grossolana gestione turistica non hanno mai saputo trarne vantaggio alcuno. Castrovalva potrebbe essere un luogo venerato, se fosse in un’altra regione. Qui da noi è poco più di niente.
Maurits Cornelis Escher nel 1929 realizzò una litografia su Castrovalva. Le autorità comunali hanno deciso di dedicare all’artista olandese l’ultimo tornante prima dell’ingresso al paese. Dal cosiddetto girone Escher è possibile, infatti, osservare Castrovalva dalla medesima prospettiva ritratta nella litografia. Tutto qui, forse un po’ poco, tanto più che il paese e la Valle del Sagittario avrebbero potuto trarre un notevole vantaggio da una maggiore esaltazione della scelta di Escher.
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