Sindacati e crisi economica: situazione difficile nell’aquilano
L’Aquila – (F.C.). “La provincia dell’Aquila vive una situazione di crisi economica, industriale, occupazionale e di sviluppo senza precedenti. Non esiste una sola zona, dall’Alto Sangro alla piana del Cavaliere passando per la Valle Peligna, la Marsica e l’Aquilano, che non attraversi una fase strutturale di involuzione e di perdita di posti di lavoro”. A lanciare un pesante e univoco allarme sono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Umberto Trasatti, Paolo Sangermano e Michele Lombardo. “Negli ultimi anni, all’antica crisi della Valle Peligna e al dramma del terremoto che ha colpito L’Aquila, si e’ sommato il crollo del sistema industriale e produttivo marsicano, l’unica area che, fino a qualche tempo fa, manifestava una sostanziale tenuta rispetto ai processi involutivi del resto del territorio”, affermano Trasatti, Sangermano e Lombardo, “nello specifico, la pesante crisi si traduce nella perdita di migliaia di posti di lavoro, nel ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali, nella chiusura di centinaia di micro attivita’ produttive e in processi di licenziamento collettivo per le aziende di media e grande dimensione, oltre all’assenza di nuovi investimenti. Di fronte ad un quadro cosi’ drammatico”, sottolineano i segretari di Cgil, Cisl, Uil, “registriamo la mancanza totale di un progetto complessivo di sviluppo dell’intero territorio provinciale che veda il coinvolgimento di tutti i soggetti socio-economici e istituzionali locali. E’ con estrema preoccupazione, invece, che rileviamo come il metodo utilizzato dalla politica sia solo quello della parcellizzazione e della divisione della nostra provincia rispetto alle singole problematiche. Ne sono un esempio il metodo e il merito con cui le istituzioni territoriali stanno affrontando la discussione sulla zonizzazione e sugli aiuti che possono arrivare alle attivita’ produttive nei prossimi anni”. Secondo Cgil, Cisl e Uil “e’ necessario condividere un progetto strategico generale di rilancio di tutti i territori della provincia che possono, cosi’, esercitare un ruolo attivo all’interno di un quadro complessivo di sviluppo regionale”. Sulla base di tali premesse, le organizzazioni sindacali evidenziano “la necessita’ di abbandonare la vecchia e superata logica dei particolarismi territoriali di appartenenza politica su temi fondamentali come politiche industrali e sociali, servizi, infrastrutture, ricostruzione, sanita’ per ragionare in un’ottica di programmazione e di sviluppo di tutte le zone della provincia aquilana, valorizzando al meglio le singole peculiarita’”. Proprio in una logica contraria alla parcellizzazione e localizzazione delle discussioni Cgil, Cisl e Uil provinciali, congiuntamente alle rispettive strutture regionali, chiedono un incontro urgente al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e al vice presidente, Giovanni Lolli, per affrontare in quest’ottica i tanti temi sul tappeto, che riguardano l’intero comprensorio provinciale”.
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