“Il nemico in casa” di Patricelli
Pescara – Guerra mondiale: “Il nemico in casa” per un’Italia senza filtri. Tutto comincio’ l’8 settembre 1943. O forse il 25 luglio. Promesse disattese e vendette spietate, speranze e illusioni, abbandono e riscatto. L’Italia della guerra civile, dall’invasione alla liberazione, viene fotografata da vicino e senza filtri da Marco Patricelli, storico e giornalista, in “Il nemico in casa” per Laterza. Lo scrive l’AGI.
Sull’Italia occupata esistono volumi che sono ormai punti di riferimento per gli storici, come quelli di Lutz Klinkhammer, Gerhard Schreiber e Friedrich Andrae, ma Patricelli sposta decisamente la prospettiva restituendo il quadro vivido e umanizzato di una nazione precipitata nel disastro e invasa da nord e da sud, con gli scenari militari in secondo piano ma sempre ben presenti nella narrazione. Il titolo non e’ casuale, perche’ il nemico non e’ riconoscibile: indossa le uniformi oppure no, ha un colore oppure un altro, ricorre alla violenza oppure alle lusinghe, in un perverso gioco degli inganni che si sviluppa su piu’ piani e si allarga in cerchi concentrici. Un libro che scansa volutamente il “politically correct”, non teme di chiamare le cose col loro nome, di affermare verita’ scomode e di rivelarne altre con una solida base documentale e bibliografica. Un racconto che passa dai grandi personaggi che fanno la storia alla gente comune che in quei mesi drammatici pensa solo a come sopravvivere nella bufera della guerra e dell’occupazione: fame e freddo, sofferenze e privazioni, dolori e gioie degli italiani tirati da un lato e dall’altro, vessati dai bombardamenti e dal mercato nero, che trovano un’oasi nel deserto morale e materiale attraverso i sogni offerti dal cinema e dal teatro, mentre tutt’intorno infuriano la guerra, le retate, le deportazioni, le cacce all’uomo. Con “Il nemico in casa” Patricelli ricostruisce, analizza, racconta, spiega, non si ferma alle apparenze e alle vulgate, scava e riporta alla luce anche quello che non ci piace o preferiremmo non vedere. La storia narrata come un romanzo che avvince pagina dopo pagina, secondo quello che gli storici anglosassoni predicano da sempre. Non e’ un caso, forse, che i libri di Patricelli godano di fortuna all’estero e che lui stesso scriva per riviste specializzate straniere. In questo ultimo saggio gli amici si comportano da nemici, i nemici si spacciano da amici. Due armate alleate portano le bandiere della democrazia e della liberta’, pero’ si macchiano dei primi crimini di guerra, degli stupri di massa, dei bombardamenti sui civili. Un esercito tedesco affiancato dalle milizie fasciste semina il terrore e rappresenta la prosecuzione di un conflitto che nessuno vuole piu’. Partigiani, patrioti come quelli della Brigata Maiella e ricostituito esercito italiano si battono tra diffidenze, disprezzo e rari riconoscimenti. In attesa di un’alba che tutti attendono ma che sembra non arriva mai.
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