Psicologia: il ciuccio “nemico” nella relazione genitori-figli
( a cura di Flavio Colacito – psicopedagogista). Il ciuccio sarebbe in grado di influenzare la capacita’ dei genitori di interpretare e rispondere alle dimostrazioni emotive dei bambini , siano esse di felicita’, oppure di disagio. Questa l’ultima scoperta frutto di uno studio della University of Wisconsin-Madison, divulgato sulla rivista ‘Basic and Applied Social Psychology’. Dati alla mano, uno degli aspetti principali riguarderebbe le donne che hanno osservato immagini di bambini sorridenti con il ciuccio, le quali avrebbero ricevuto impressioni sui piccoli come meno felici rispetto ai loro pari senza ciuccio, risultando meno predisposte a ricambiare il sorriso. Quando invece sono state mostrate immagini di bambini tristi con il ciuccio, i genitori avrebbero valutato i piccoli come meno tristi di quello che in realta’ erano. Questi risultati sono degni di nota, in quanto svelerebbero quanto il ciuccio possa influenzare in senso peggiorativo la componente emotiva e le sue dimensioni tra genitore e figlio, un fattore importante per lo sviluppo mentale dei piccoli. Il ciuccio, stando agli studi in questione, potrebbe quindi rendere instabile il legame genitore-figlio. Per giungere a queste conclusioni, i conduttori delle ricerca hanno utilizzato una serie di elettrodi con lo scopo di osservare i muscoli facciali di 29 donne mentre osservavano foto di bambini felici, tristi, arrabbiati e che esprimevano un’emozione neutrale. Le partecipanti sono state invitate a valutare le emozioni dei bambini percepite. Alla fine, nel momento in cui le immagini dei bambini figuravano con il ciuccio, i movimenti facciali delle mamme avrebbero manifestato emozioni non in sintonia rispetto a quelle dei bambini, inducendo così i ricercatori a concludere che gli adulti non sarebbero in grado di interagire con i bimbi “meno piacevoli e stimolanti”, proprio per via del ciuccio che ostacolerebbe le emozioni positive, domostrandosi un elemento di disturbo.
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