“Sfilare” a L’Aquila la Corte d’appello?
L’idea di sfilare, semplicemente strappare, la Corte d’appello a L’Aquila (come ha unanimemente preteso il consiglio comunale di Pescara) è una pessima idea. Degna degli anni Sessanta e di una politica perniciosa di altri tempi, non certo ridenti per l’Abruzzo. Scontato che l’amministrazione pescarese, travolta dai pesanti rincari fiscali decisi, abbia bisogno di appuntarsi medaglie per deviare la furia dei cittadini (che manovretta infantile), rimane la necessità di ragionare.
L’Abruzzo ha una Corte nel capoluogo, da sempre. Probabilmente non l’avrà più, con gli accorpamenti di cui si congettura, o meglio ne avrà una… a Roma. Progettare di strapparla da dove si trova (e dove ha una nuova sede post-sisma) vorrebbe dire sfilare anche il TAR, che deve trovarsi dove si trova la Corte. Ora, oggi, in Abruzzo, se dei politici pensano davvero di attuare un disegno del genere, non pensano: vaneggiano. O vogliono il male.
Il Comune di Pescara, forse, avrebbe speso meglio il suo tempo tentando di salvare la sezione distaccata del TAR, impresa difficile ma fattibile, e anche accettabile. Cianciare di supremazia demografica sulla costa per prendersi tutto è illogico, antistorico, e produce solo del male per l’Abruzzo. New York ha 8 milioni di abitanti, Washington 1 milione o anche meno. Dunque tutto deve trovarsi a New York? La sede dell’Europa dovrebbe essere a Londra perché è la città più grande del continente, anziché a Bruxelles o Strasburgo?
Meraviglia, e rattrista anche, che dopo quello che è successo, a Pescara dei politici prendano una strada tanto infelice e arrogante. Pensando a saccheggi, invece che ad atti di resurrezione e consolidamento? Sicuro che i pescaresi condividono?
Sindaco e consiglio di Pescara avrebbero mostrato intelligenza, stile e maturità politica votando perché la Corte resti in Abruzzo e non finisca a Roma. E chiedendo che il TAR n.2 sopravviva nella loro città , ambizione condivisibile. Non è così. E’ un passo indietro per tutti. Albore Mascia non lo avrebbe fatto. Lo diciamo senza sarcasmo. E ci rode un dubbio: è sincera la profferta di amicizia di taluni vip politici verso L’Aquila?
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