Legge ricostruzione, proposte CNA
L’Aquila – CRITICHE E PERPLESSITA’ – La CNA di L’Aquila – dice una sua nota diffusa oggi – dopo una attenta lettura della proposta emersa sulla nuova bozza di legge circolata in questi giorni su le nuove norme “ Terremoto dell’Aquila e del Cratere”, resta perplessa e fortemente preoccupata su alcuni punti.
Non è giustificabile il susseguirsi di regole che da circa 6 anni si alternano in rappresentanza dei vari livelli istituzionali per gestire la ricostruzione, ne che una nuova legge debba rimettere in discussione il ruolo e gli indirizzi dell’ente locale faticosamente conquistati, che è il vero soggetto preposto a rappresentare il territorio con conoscenza e competenze .La presidenza riunitasi d’urgenza ha delegato il Presidente Giorgio Stringini a chiedere incontro urgente con il Governo , Regione e Comune dell’Aquila per esporre le perplessità e di correggere il tiro.
La CNA, Afferma il Direttore Agostino Del Re, foto, rappresenta nella regione Abruzzo, circa 10.000 aziende associate e più di 2000 nella Provincia dell’Aquila , e di conto più del 90% di piccole e medie imprese artigiane del settore edile e servizi connessi, con un fatturato che va dai Euro 200.000 a circa 8.mil – che la legge in fase di discussione tiene fuori tutto un settore già fortemente in crisi.
Nello specifico fa notare il presidente Diego Alessandri (Cna – Costruzioni) sono presenti elementi non condivisibili sui criteri di assegnazione degli appalti , in particolar modo i lavori in sub appalto .Ciò va rivisto, inoltre chiediamo di inserire norme vincolanti per il regolare pagamento delle ditte in sub appalto pena la sospensione del contributo o dei sal. Ad oggi sono loro che hanno consentito il proseguo dei lavori ed il rientro delle famiglie nelle case , anticipando i lavori oltre che essere pagati al ribasso . Perche penalizzare ulteriormente ? Lo stato deve inserire, come indice di premialità , la trasparenza dei pagamenti certi e brevi delle ditte in sub appalto e fornitori , e nel contempo la scelta debba ricadere nelle imprese locali in una percentuale da stabilire.
Siamo d’accordo nella White-List , sempre in sintonia con tutti quei processi virtuosi e trasparenti nel garantire legalità e qualità, ma sembra sia servito a poco. Le notizie di cronaca descrivono sovente , grossi gruppi , già decotti che sono entrati nella ricostruzione privata , acquisendo appalti e spesso non terminati, sottraendo risorse alla ricostruzione lasciando opere incomplete , e con infiltrazioni mafiose e con debiti nella fornitura di manodopera servizi e merci. Occorre più controllo e determinazione da parte degli organi competenti
Ci aspettiamo , ribadisce il Presidente Costruzioni CNA Diego Alessandri , che la nuova legge, regolamenti la procedura inerente la ricostruzione , un flusso economico costante e congruo , evitando un pastoso allungamento del brodo , in attesa che le imprese grandi , finita l’operazione dell’ormai noto cantiere venuto alla ribalta dalle varie notizie di cronaca nazionale , si trasferiscano gonfi di denari e strutture. Significherebbe escludere tutti coloro che hanno sopportato per quasi 5 anni ordinanze leggi e ostacoli , inoltre la ventilata ipotesi di retroattività sono necessari degli approfondimenti e chiarimenti
Altresì l’Associazione suggerisce di inserire norme e procedure , da consentire nella Città cantiere più grande D’Europa la sperimentazione e la realizzazione di un distretto della ricostruzione , ovvero una rete di attività volte ad accompagnare il recupero edilizio sotto vari punti di vista ,come l’utilizzo di nuovi materiali e nuove tecnologie cablaggi di fibra ottica ,oltre alla sperimentazione di tecniche di restauro adeguate a un sito straordinario valore storico –architettonico ,generando cosi prospettive di crescita professionale
La CNA conclude nel condividere l’inserimento del RUP come controllo nelle procedure, e responsabilizzare e rendere più edotti presidenti e amministratori di consorzio ,ma diciamo no ai cavalli di troia e alle lungaggini volute nella attesa della grande impresa “Paperone”, che come abbiamo visto, fanno la fine che fanno”.
(Ndr) – La legge arriva con 5 anni e mezzo di ritardo. Se ne parla ormai da mesi, ma l’estate è trascorsa tra ferie e interruzioni, e se ne parla ancora. Poi finalmente, chi sa quando (e se, visti i tempi…), leggeremo il testo com’è davvero, aspetteremo i vari passaggi e alla fine l’approvazione. Un iter lunghissimo, estenuante, durante il quale il nero può diventare bianco e il bianco nero. IN questo paese, e nella nostra politica, può ancora capitare di tutto, nonostante qualche benefico cambiamento in atto.
Dunque, forse la CNA precorre i tempi: attenda, legga il testo vero e completo. Forse potrà fornire contributi più solidi e utili a tutti.
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