Se non sei blasonato ti tirano le pietre…


L’Aquila – Sergio Giusti ci invia questa sua riflessione:
“Gentile Direttore, trascorsi 5 anni e mezzo dal sisma, noto che ormai tutti (o quasi) gli edifici di pregio della città sono stati sistemati o sono in via di sistemazione, così come anche altri edifici che sono di pregio solo…. per i suoi illustri occupanti. Mi riferisco, comunque, ai vari palazzi Paone, Fibbioni, Cappa 1, Cappa 2, Natellis, Gualtieri (che tra l’altro non rientra per i pub nelle vie adiacenti. Mah!), Ciolina, altri su Via Garibaldi e Via Castello di cui mi sfuggono i nomi, ecc… Bene !
Siamo tutti contenti che da una parte gli stemmi araldici della città abbiano le loro proprietà rimesse in sesto, comprensive, cosa molto discutibile, se non inaccettabile, dei vari negozi rimessi a nuovo (gratis) al pianterreno pronti a rendere… ai fortunati… una cospicua entrata mensile e che la città, soprattutto il cuore del suo Centro Storico, stia riacquistando gli sfarzi di un tempo. Quello che non mi va giù, non so se Lei è d’accordo o meno, è il prezzo che i cittadini “normali”, senza stemmi e blasoni, stanno pagando per questa ricostruzione “privilegiata”.
Mi riferisco all’accanimento contro i cittadini che ancora sono in situazioni instabili e precarie di alloggio, ”colpevoli” di non poter vantare blasoni e sangue bleu. Mi ha colpito, per esempio, la lettera aperta al Sindaco di quel cittadino che alloggia nel fondo immobiliare di Pettino: non sa dove mettere i mobili una volta trasferito nel progetto C.A.S.E.. Si !!! I mobili !!! Perché non pensare che forse sono l’unica cosa che a qualcuno è rimasta come ricordo di una vita trascorsa! Che fa? Li brucia ?!?, Non credo che si possano pagare 400 Euro al mese e per chissà quanto tempo, come deposito.
Questo caso, in apparenza marginale e risibile per chi ha le redini della città, è sintomatico delle condizioni in cui ancora vive gran parte della popolazione “normale”, ripeto “normale”, e, tralascio le difficoltà economiche perché si aprirebbe una disamina infinita……una voragine…. Quindi, da una parte, bellissimi e pregevoli edifici rimessi in sesto, quasi sempre semivuoti e/o privi di vita familiare, oggi e ancor più domani, a causa della popolazione che vi dimorava per lo più anziana e in via di estinzione naturale, (tant’è che per giustificarne la ristrutturazione a tempi di record sono “aperti al pubblico” e/o utilizzati per mostre di fotografie e quadri che, a parer mio, starebbero molto meglio all’aperto…, anche per evitare amari e spontanei confronti con la propria situazione di immobilismo e di precarietà abitativa); dall’altra, edifici, in cui potevano rientrare decine e decine di famiglie con anziani e bambini alle quali si potevano evitare difficoltà di ogni tipo, dalle più gravi, come il disagio psicologico/depressivo, in crescendo esponenziale, a quelle di carattere sociale, economico e lavorativo.
I cittadini senza stemmi e casati…vivono..come possono, con difficoltà indicibili. Che necessità c’è, mi chiedo, dopo l’immane tragedia che ci ha colpito, di incentivare ancor più la crescita di odio sociale che, con la crisi in atto, già ha assunto livelli di guardia in campo nazionale? Figuriamoci poi, nella nostra martoriata città con pochi fortunati che si stanno arricchendo e con tanti sfortunati che si stanno impoverendo, il tutto condito (miscela esplosiva!) con la presenza sempre più massiccia di gente straniera, richiamata nelle nostre parti da chissà quali ipotetici sogni di gloria, avvezza a delinquere e vivendo di espedienti, non si corre un rischio ancora maggiore di conflitti sociali? Vogliamo tornare ai tempi del Medioevo? Ci stanno pensando i nostri governanti locali e non, a questa funesta eventualità? Tornando, ora, ai cittadini “normali”, molti fra essi (come il cittadino menzionato), che forse avevano trovato, seppur nella precarietà… un minimo equilibrio, anche se instabile, saranno costretti a cambiare di nuovo, con destinazione…Progetto C.A.S.E.…. (un Nome, una Garanzia..). Insomma sul cotto..l’acqua bollente….!!!
Operazione, secondo me e molti altri, davvero assurda ed ingiusta!! Far pagare cittadini stremati, stanchi….per le lungaggini burocratiche dell’apparato “RICOSTRUZIONE” e per le sue scelte che hanno privilegiato pochissimi in Cattedrali nel deserto, piuttosto che tantissimi, senza voce, né stemmi!!! Potra’ garantire l’ufficio preposto la massima sicurezza delle abitazioni del Progetto C.A..S.E.…visto che.. CADONO A PEZZI……?! Perchè far correre ulteriori pericoli e sottoporre ad insostenibili stress persone tanto sofferenti e provate??!! Non sono pacchi! Si poteva risparmiare su stucchi ed affreschi e permettere ai cittadini “normali”, seppur tra mille difficoltà,di riappropriarsi di un po’ di normalità……!”.
(Ndr) – Caro lettore, tutto giusto ciò che affida alla sua riflessione. Tranne una frase: lei si chiede se siamo “tornati al Medio Evo”, o se stiamo tornando al Medio Evo. La verità è che non ne siamo mai usciti e che la catastrofe spinge indietro nel tempo, nelle iniquità, nei due pesi e due misure – eterna insuperabile regola di questo e forse altri mondi – , nel cammino del gambero verso i precordi. La natura stessa, come qualcuno pensa, adopera due pesi e due misure. Il mondo tutto regredisce verso il Medio Evo, tra catastrofi, crolli, uragani, epidemie, alluvioni, eruzioni. Barbarie senza fine. Cupi bagliori di sangue e di guerre per il dio denaro.
Se è scritto così, così sarà. Accontentiamoci del fatto che qualche decina di palazzi belli sono stati restaurati. Non sono L’Aquila, ma fingiamo
.


04 Settembre 2014

Categoria : Dai Lettori
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.