Export, anche l’Abruzzo è fermo


L’Aquila – Dallo studio “L’Italia nell’Economia internazionale 2013-2014″, il 28° Rapporto annuale sul commercio estero dell’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, emerge che le esportazioni italiane di merci sono rimaste pressoche’ invariate nel 2013 ( 0,1%), in una fase di stallo del ritmo di espansione degli scambi dove le esportazioni mondiali di merci hanno deluso le aspettative di accelerazione. La leggera flessione e’ stata il risultato di un andamento negativo delle vendite destinate al mercato europeo, ancora caratterizzato da una domanda stagnante, e l’espansione di quelle dirette verso i paesi extraeuropei, trainate dalla ripresa dell’economia statunitense. Tuttavia la quota dell’export italiano sul totale mondiale ha interrotto una lunga tendenza discendente, risalendo al 2,8%, in parte per effetto dell’impatto nominale dell’apprezzamento dell’euro. Nel 2013 i conti con l’estero dell’Italia sono migliorati notevolmente per il secondo anno consecutivo. Il saldo corrente della bilancia dei pagamenti ha assunto nuovamente un segno positivo dopo 13 anni, facendo registrare un avanzo di 15 miliardi di euro, pari a circa l’1 % del prodotto interno lordo (Pil).
Tale risultato e’ dipeso principalmente dal saldo commerciale, passato da un surplus di 17 miliardi nel 2012 a uno di 37 nel 2013. Hanno inciso, oltre al miglioramento del deficit dei prodotti energetici, in gran parte spiegato dalla dinamica dei prezzi del petrolio, l’incremento del surplus per gli altri prodotti (85 miliardi pari circa al 5,4% del Pil).
Come altre volte in passato, il riequilibrio dei conti con l’estero segnala tuttavia una diminuzione delle importazioni piu’ che un andamento favorevole delle esportazioni. Sempre nel 2013 il numero degli esportatori italiani e’ cresciuto tornando sui livelli precedenti alla crisi, e raggiungendo un numero record di 211.756 unita’, 2.666 in piu’ rispetto al 2012. Questo incremento e’ stato determinato in massima parte dall’aumento del numero dei micro-esportatori (con fatturato estero inferiore ai 75 mila euro), cresciuti di 17 mila unita’ dal 2004 al 2013, cui non ha tuttavia corrisposto un aumento del peso delle loro esportazioni sul totale (fermo allo 0,6%).
Dopo la flessione registrata nel 2012, le esportazioni dell’Abruzzo hanno continuato a diminuire nel 2013 (-2,4%), seppure a ritmi meno intensi rispetto a quelli registrati l’anno scorso. Per effetto di tale flessione, il valore dell’export della regione e’ sceso a 6,7 miliardi di euro, a cui corrisponde una quota sul totale delle esportazioni nazionali pari all’1,7% (un decimo di punto percentuale in meno sulla quota del 2012).


03 Settembre 2014

Categoria : Economia
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