Sicuro che chi è andato via tornerà ?
Il giornalista Di Tanna sul Centro, oggi, parla amaramente dei tanti che se ne vanno dall’Italia, stremati dalle difficoltà , dai problemi, dalla deteriorata qualità della vita. Racconta che esiste persino un sito in cui scoprire le 500 ragioni per lasciare l’Italia. Un argomento di rigorosa attualità , specie in una città come L’Aquila che pare abbia perso 4.000 abitanti in cinque anni. Tragica emorragia in una città che contava appena 72.000 abitanti, raggiunti faticosamente solo negli ultimi anni dell’altra vita, ovvero fino al 2009.
Di Tanna, come è anche giusto, addolcisce la pillola, e alla fine si chiede: sicuro che un italiano all’estero sentendo una canzone di Mina o di Celentano, o un profumo di casa, non senta alla fine la voglia incomprimibile del suo paese?
Purtroppo, pur condividendo il bisogno di un pizzico di ottimismo, crediamo che non sia quasi mai così. Infatti, dopo un anno ovunque, lontano da un paese invivibile, ridicolo, fanfarone, ingrato e ingiusto come il nostro, e stando bene dove si è andati, è improbabile che uno avverta voglia di casa. Di Italia.
La casa è altrove, magari dove le cose funzionano meglio, dove la vita è obiettivamente meno difficile, dove allignano meno ladri e si pagano le giuste tasse, dove chi ha vent’anni può sperare di viverli lavorando e creandosi un presente e un futuro. Non sarà sempre e ovunque così, sia chiaro. Ma spesso, molto spesso, lo è. Proprio sul Centro leggiamo le interviste intelligenti e utili a italiani e abruzzesi, che vivono altrove. E in Italia non hanno bisogno di tornare. Mina è ovunque, la pizza pure, due maccheroni alla carbonara si possono fare a casa. La dignità , in tanti altri paesi, è di tutti, o almeno di quasi tutti coloro che la meritano.
Qui no. Troppi hanno tentato di conservarla, senza riuscirci. E se ne sono andati. Per sempre, crediamo, e non possiamo onestamente dar loro torto. Se l’anagrafe lo permettesse, ce ne andremmo anche noi senza una lacrima, senza neppure voltare il capo per l’addio. Come Leopardi dall’antica Recanati, Venezia insegna che è tema molto attuale.
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