Accord, una vicenda sconcertante
- Giovanni Lolli è un uomo tenace, uno dei pochi politici che non parlano il politichese, e neppure lo usano come metodo. Da anni tenta di portare un’industria – la Accord Phoenix – che smaltisce residui informatici in modo efficace e moderno. Un’esigenza enorme per la società odierna. Un’azienda che darebbe a L’Aquila un centinaio di posti di lavoro. Nemo pensa che Lolli sia, ormai, prossimo a perdere la pazienza. Speriamo che non si arrenda, ma lo temiamo.
Pensate: c’è una città che ha bisogno di lavoro, ci sono lavoratori ex Finmek che aspettano ormai filiformi e defedati. C’è un’azienda disposta a insediarsi, ovviamente per il proprio tornaconto: ci mancherebbe altro… Ma anche per essere utile alla città . Da due anni non si riesce a farla insediare. Una trafila estenuante, capace di piegare anche la resistenza più tenace. Un mare magnum di carte, verifiche, controlli, rinvii, confronti, soloni ministeriali che pontificano, burocrati che tirano il freno. Allucinante. Eppure c’è urgenza di lavoro e anche di smaltimento dei rifiuti informatici. Pensiamo che tutto ciò sia folle, oltre che abissalmente stupido. Pensiamo che anche il più biforcuto abitante dei piani alti (e tossici) di questa Italia debba essere capace di dire sì o no. Ma pensiamo male. Sbagliamo, forse, a pensare.
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