Abruzzo grottesco: “sbloccare” la fondovalle Sangro … dopo 40 anni di attesa
L’Aquila – LA POLITICA NON HA SENSO DELL’UMORISMO E DEL RIDICOLO – ORA E’ IMPOSTA UNA GRAN FRETTA PER I PROGETTI – Nel contempo una buona notizia e una sberla in faccia ai cittadini: annunciare che nel decreto detto sblocca-Italia ci siano soldi e via libera per il completamento dell’arteria nota come “fondovalle Sangro”, è sconcertante. E’ la prova del nove di un sospetto annoso: la politica non ha senso dell’umorismo e del ridicolo. Ci si chiede, e non senza profondi e autentici stupori, se al mondo – almeno nel cosiddetto mondo “civile” – esista un’altra situazione del genere. Che va rammentata ai cittadini, ma forse anche ai politici. Invece di strombazzare sblocchi discutibili, diteci chi è stato a bloccare tutto per 40 anni dopo aver dilapidato miliardi… Diteci come è potuto succedere.
LEGNINI – La notizia presenta anche aspetti incoraggianti, sottolineati dal sottosegretario Legnini, con la consueta autorevolezza e credibilità : dopo tanto tempo perso (in passato) ora c’è una gran fretta: i progetti debbono essere pronti entro l’anno e i cantieri aperti a primavera del 2015. C’è da mandare in fibrillazione l’apparato burocratico sonnacchioso, lento, inerte: dovranno mettersi a lavorare con – diciamo – il pepe sulla coda subito, anzi prima, domani stesso. Una batosta per tutti, una spinta da propellente spaziale alla quale non si sa come reagiranno coloro che da sempre sono avvezzi a dormire sulle carte, intenti a capire come potranno trarre il massimo beneficio. Se così non fosse stato sempre, non si sarebbe potuto ammirare per decenni un viadotto sospeso nel vuoto, che faceva inorridire tutti meno chi voleva che fosse proprio così.
DEPURATORI – C’è anche dell’altro nell’ineffabile annuncio sblocca-Italia decine di milioni all’Abruzzo per la depurazione delle acque, quando giorni fa abbiano tristemente appreso che il nostro mare sta davvero male… E cosa è stato fatto per decenni fino ad oggi per la depurazione? Quanti depuratori sono fermi o guasti, o risultano insufficienti dal tempo della progettazione? La depurazione occorre, ma per togliere di mezzo personaggi, enti e uffici che per impedire che i fiumi diventassero fogne, non hanno mosso un dito. Assolutamente impuniti e impunibili.
LA SURREALE FONDOVALLE – Cerchiamo di ragionare. La fondovalle Sangro, ovvero la strada tutta viadotti e vertiginosi scorci panoramici che doveva unire la costa chietina all’Alto Sangro, fu realizzata (si fa per dire) 40 anni fa. Ma mai finita. Tutto qui. Direte: una delle tante incompiute abruzzesi? Non sottilizziamo, ne abbiamo tante che l’elenco non finirebbe mai.
Ma non così: con la FdS siamo nel colmo dell’assurdo, del grottesco. La strada c’è – a spezzoni – e probabilmente a questo punto, abbandonata da decenni, sarà anche parecchio ammalorata. Ma lungo il percorso, finisce nel nulla: un viadotto con il baratro davanti. A breve distanza, continua su altri viadotti costati miliardi (ben visibili senza allungare il collo) e va avanti per qualche chilometro dall’interno frentano a quello sangrino. Tra i due viadotti (che forse saranno uno solo) non c’è nulla. I due tronchi non sono mai stati saldati. Pencolano sul vuoto. Da girarci un film surreale.
Tutto questo ha avuto una durata di 40 anni circa. Non 40 mesi. 480 mesi.
SPIEGAZIONI? IMPOSSIBILE – Impossibile non trovarci niente da ridire, o cercare spiegazioni che si reggano in piedi. Semplicemente, bisognerebbe mettere sotto accusa tutte le amministrazioni succedutesi in 40 anni, da quella regionale a quelle locali, incluse provincia di Chieti e comuni, e poi parlamentari, sottosegretari, capipartito, vip e vippetti locali, una sequela di persone molte delle quali neppure ci sono più.
TUTTI MUTI E PRONI PER 4 DECENNI – Lo sblocca Italia rimedia anche a cose di questo genere. Il fatto è che per quattro decenni, tutti hanno accettato, occultato, eluso, silenziato una situazione che in nessun altro posto si sarebbe potuta verificare, e si sarebbe dovuta accettare. L’Abruzzo l’ha accettata, ed oggi è difficile dare l’annuncio sorridendo. E’ una storia semplicemente scandalosa, di cui nessuno risponderà mai, pur esistendo decine e decine di responsabilità che in uno Stato di diritto andrebbero perseguite. Ma non da noi. Perché ci abbiamo fatto il callo, abbiamo chinato la testa da sempre, abbiamo anche continuato a credere e a votare.
GALASSIA DI INCOMPIUTE – Direte, e chiudiamo perché sarebbe insulso proseguire (tanto è clamorosa la storia), che in Abruzzo abbiamo la metropolitana dell’Aquila, le aree di risulta di Pescara, un parco costiero di cui si parla da dieci-dodici anni, una discarica velenosa immensa che è sempre lì dove fu scoperta, da sette anni, la superstrada per Amatrice (da 25 anni…), porti insabbiati, autoporti costati miliardi del tutto inutilizzati, ora anche l’aeroporto dell’Aquila, e chi più ha memoria, dica il resto. Per tacere di parchi nazionali e aree di protezione degli animali, che sono cimiteri di animali morti (l’ultimo è un’orsetta), e aree di protezione marittima in cui le vongolare fanno incursioni come galere di pirati.
Lasciamo andare, per carità di patria.
Ma stropicciarsi le mani per la fondovalle sangrina sospesa in aria da 40 anni, ci pare davvero troppo. A proposito, credete davvero che sarà finita? Noi solo quando sarà aperta al traffico, finiremo di ridere. Per non piangere, s’intende.
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