Crisi idrica, si corre ai ripari quando tutti se ne sono andati infuriati dalla costa teramana
Teramo – TURISMO, L’ESTATE SE NE VA E SI RIPARLERA’ DELL’ACQUA… NEL 2015 – Il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro (foto) questa mattina dice: “Acqua e inquinamento? Problemi incancreniti”.
Ha ragione: ne sentiamo parlare e ne scriviamo da decenni. Poi arriva l’autunno e tutti si girano dall’altra parte, rtiprendendo a dormire. Un po’ come per le reti idriche bucate e frantumate da almeno 40 anni. I lavori ancora non cominciano. Neppure se ne parla, dunque non cominceranno mai.
E l’acqua continuerà a perdersi. Ma veniamo ad oggi.
Da Silvi l’ACA annuncia che mancherà l’acqua, perchè il Ruzzo non ne manda con pressione sufficiente. Uno scenario che sarebbe da operetta, se non fosse piuttosto drammatico per buona parte della costa nord.
L’estate finisce in pezzi, quel che resta dell’immagine dell’Abruzzo arrossisce: assiste impotente al solito teatrino patetico di inerzie, incompetenze, colpe e omissioni gravissime, sempre tollerate dalla politica (che aveva seduto su dorate poltrone quelli che erano colpevoli…).
Quello che si sarebbe dovuto fare alla fine di luglio, o magari anche a Ferragosto, per lasciar intendere che il problema era a cuore, si farà il 2 settembre: con calma, a turisti fuggiti quasi tutti, la maggior parte infuriati e sdegnati per aver dovuto soffrire la mancanza d’acqua da Martinsicuro a Giulianova, lungo tutta la costa teramana. Per il 2 settembre la Provincia ha convocato una riunione. Non che in materia idrica abbia grandi competenze, nè tanto meno risorse o possibilità di intervengto.
Ha, come sempre ha avuto, un ruolo di coordinamento, di osservazione, magari di stimolo e di informazione per i sindaci, che spesso non sanno cosa fare, se non aspettare che l’estate passi e che arrivi la prossima, con i problemi peggiorati e aggravati. Specialmente se, come si spera (ma forse è davvero un’illusione, specie senza acqua…), nel 2015 le cose andranno economicamente meglio.
Cosa ha fatto la Provincia? Ha convocato (pensate, oggi, a fine agosto…) l’assemblea dell’ASSI (Assemblea Sindaci Servizio idrico integrato) per un’analisi dei problemi legati alla rete idrica e ai disagi che si verificano nel periodo estivo soprattutto lungo la costa.
“L’iniziativa assunta dal presidente Catarra – dice una nota – e dall’assessore ai lavori pubblici e alla viabilità, Massimo Vagnoni, mira ad un confronto sulle cause dei disservizi e ad un esame delle possibili soluzioni sia in termini di investimenti che di gestione dell’emergenza. La riunione, alla quale sono stati invitati la Ruzzo Reti e la Regione, è stata convocata per il 2 settembre alle ore 17 (Sala Consiglio)”.
“Sappiamo che vi sono problemi strutturali che possono essere risolti solo con una pianificazione e medio termine – dichiara l’assessore Massimo Vagnoni – ma ci interessa capire se, tutti insieme, possiamo individuare un modello di gestione delle emergenze, utile in ogni situazione critica, per evitare che i disagi ricadano unicamente sull’utente finale; cittadino, imprenditore o turista, costretto, durante le crisi idriche, ad acquistare a proprie spese l’acqua”.
Certo, viene da ridere (amaramente) pensando che una simile iniziativa non porterà che ad altre riunioni, altri confronti, p0er individuare un “modello di gestione”. Cosa sarà mai? Occorrono tubature e condutture più adeguate, hanno detto nei giorni scorsi in parecchi. Nel 2014 infatti non è certo mancata l’acqua, visto che ha piovuto per gli interi mesi di giugno e luglio, e in parte di agosto. Dov’è finita l’acqua, si è persa nelle reti bucate, oppure non ha potuto dirigersi verso la costa perchè non aveva lo spazio per poterlo fare nelle condutture?
Quanto ai sindaci, se ne hanno poche e scarse notizie. Pare che qualcuno di loro durante la crisi abbia telefonato ad albergatori e ristoratori, domandando se avevano l’acqua e quanta. Roba da sbellicarsi dalle risate, se non si trattasse di una situazione drammatica che ha colpito a morte il poco turismo realizzato. E distrutto l’immagine dell’Abruzzo. Cosa volete che pensino dei bergamaschi o dei bresciani di cittadine balneari che non hanno l’acqua, e qualche volta hanno solo quella putrida dei fiumi-fogne e dei divieti di balneazione?
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