Smentite e tempi indeterminati, non basterebbe neppure la meccanica quantistica…


L’Aquila – (Foto: Einstein e Kurt Godel, padre del Teorema dell’incompletezza, e sotto l’avv. Gian Luca Totani) – UN INTERVENTO DELL’AVVOCATO GIAN LUCA TOTANI – Scrive il presidente della Camera penale avv. Gian Luca Totani: “Ho letto con molta attenzione il comunicato del sindaco di L’Aquila col quale si vorrebbe smentire definitivamente l’ipotesi di soppressione del distretto della Corte di Appello dell’Aquila.
In verità se da una analisi compiuta dal nostro Direttivo locale non si è rinvenuta, sui siti ufficiali, traccia alcuna di tale proposito governativo, l’argomento della rimodulazione delle Corti nel progetto di riforma esiste ma sembrerebbe riguardare possibilità di riorganizzazione interna dei distretti più che di soppressione; ciò non toglie che sarà sempre meglio tenere alta l’attenzione affinchè una simile ipotesi, che non
comporterebbe in effetti alcun risparmio o maggior efficienza ma anzi aumento della spesa per trasferimenti di utenti e operatori della giustizia, non venga neppure vagliata in sede di prossima riforma.
Le comunicazioni del sindaco meritano invece estrema attenzione laddove i riferimenti stringono sul quadro locale; alcuni giorni or sono lo stesso Cialente aveva dichiarato sui giornali di non essere al corrente dei tempi necessari per la ricostruzione del “nuovo vecchio Tribunale” di Via XX Settembre; oggi attesta genericamente l’esistenza di un progetto di cittadella giudiziaria in fieri.
La realtà è che sono trascorsi oltre cinque anni da quel tragico 6 aprile, ne sono trascorsi almeno un altro paio dalla ultimazione dell’ala incompiuta del “nuovo vecchio Tribunale”, ma siamo ancora tutti costretti negli angusti spazi della attuale “baraccopoli giudiziaria” di Bazzano, situazione logistica che non permette neppure il rispetto delle prerogative minime di privacy per detenuti ed imputati; è arrivato quindi il momento di permettere ai fruitori della giustizia di conoscere almeno i tempi certi del rientro alla normalità.
A chi compete la certezza dei tempi? al Sindaco o al Provveditorato OO.PP.? Ben venga che risponda l’uno o l’altro ma che rispondano pubblicamente: a quando il rientro in una struttura giudiziaria degna di tale nome?”.
(Ndr) - Invocare certezze e tempi, scadenze, date, sia pure approssimative, è utopico in Italia, in Abruzzo e segnatamente a L’Aquila. Qui tutto è vago, generico, confinato nel limbo dell’impegno che sovente è soltanto la frase ‘si farà ciò che si potrà’. Non vorremmo farla troppo lunga, anche perché tutti sono stufi delle chiacchiere e non si può certo accusare il sindaco di tutto ciò che altrove, ben lontano da L’Aquila, non funziona. ma poiché è attuale l’argomento, ricordiamo che San Francisco (California) – scossa ieri da un sisma gemello di quello aquilano – non solo è rimasta in piedi ma, nel 1906, azzerata da un altro terremoto devastante, fu ricostruita quasi interamente in 9 anni.
Argomento un po’ forzato, ma sufficiente, crediamo, anche secondo un buon avvocato come Gian Luca Totani…
Del resto, siamo concreti: quale politico potrebbe fare delle promesse precise, serie, se non sono sicuri i finanziamenti, gli adempimenti, le responsabilità di ogni ufficio e dirigente (d’oro), le competenze, le posizioni politiche e partitiche, e così via? A questo punto nessuno può essere davvero certo che l’Italia esista davvero. Siamo nei meandri magici e inafferrabili della meccanica quantistica: principio di indeterminazione. Se non addirittura in Kurt Godel, con il suo Teorema dell’incompletezza. L’Universo, dice la fisica quantistica, è inafferrabile nella sua intima natura. L’Italia molto di più. E per di più eternamente incompleta.


25 Agosto 2014

Categoria : Cronaca
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