Perdonanza, che generosità…


Tranquilli, c’è l’Unione industriali che pensa a sostenere la Perdonanza: non ci saranno più problemi. Con un comunicato inviato a qualcuno, l’Unione ha fatto sapere di aver elargito pochi spiccioli, tacitando la coscienza, ma non riuscendo a soffocare il ridicolo. Avrebbero fatto meglio a restarsene muti, come i costruttori e gli impresari, salvandosi da una magra. L’ineffabile presidente Spinosa Pingue annota che per il momento tace (e allunga il magro assegnetto), perché vuole parlare poi, a Perdonanza trascorsa. Chi sa di cosa e di chi. Ecco un altro che Celestino non dovrebbe perdonare, se invece che una quintessenza di spiritualità – qual è – fosse un personaggio ecclesiale ordinario, cioè assai vicino ai valori diciamo terreni. Insomma, un prete come tanti altri.
Questa Perdonanza ha confermato, se occorreva, ma non occorreva, che a L’Aquila molte cose sono da ripensare e rivedere. A cominciare dagli appalti da molti milioni, anche di recente accaparrati da potenti signori del cemento e della gru. In futuro, e pare che un futuro per la ricostruzione davvero ci sarà, finalmente, chi decide rifletta, mediti e ricordi. L’affetto per la città, per la comunità, per la storia e la cultura si dimostrano prima di tutto con i fatti e le azioni. Altrimenti è soltanto affetto profondo, smodato, ma per il lucro. I fatti dicono che a Celestino non è stato portato il minimo rispetto da chi avrebbe potuto essere in prima linea, e invece si è imboscato. Si è dato. Ma a tutti, ugualmente, buona Perdonanza. E memoria lunga là dove si decidono le cose.



23 Agosto 2014

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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