La politica si sveglia e si accorge che la Corte d’appello sta per prendere il volo
L’Aquila – IMPROVVISAMENTE CI SI ALLARMA SUL POSSIBILE (E RISAPUTO) TAGLIO DI UFFICI GIUDIZIARI – (Foto: il rendering della nuova corte d’appello… a chi e cosa servirà davvero?) - Molti politici erano evidentemente assopiti o sottovalutavano l’allarme, che molti organi di stampa – tra cui localmente e con grandi titoli – avevano diffuso almeno da tre settimana: la Corte d’appello dell’Aquila rischia la chiusura, altro che sede distaccata a Pescara… A dirlo è ancora una volta Roma, e i primi accenni sono molto datati, da parecchio prima di Renzi premier. Il furore tagliereccio e risparmiatorio scoppiò, infatti, ai tempi dell’azzeramento dei cosiddetti tribunali minori. Ma molti politici o non capivano, o non ritenevano conveniente prendere posizione. Nell’ultimo nostro articolo sull’argomento, ci chiedevamo con quale logica si prepara un palazzone di giustizia enorme, se gli uffici saranno… tagliat! In reatà, i lavori in via XX Settembre sono da tempo sospesi. E questo conferma le… brutte intenzioni di Roma.
Ora c’è chi la butta in politica, e insorge. “Contro la chiusura della Corte d’Appello dell’Aquila è necessario che Istituzioni, partiti politici, associazioni di categoria e cittadini dell’intero Abruzzo, in primis della nostra città Capoluogo di Regione, trovino un’unità di intenti per scongiurare il pericolo” : questo l’incipit di un intervento del forzista Liris, che riportiamo testuale, includendo lo scarso rispetto per la punteggiatura. Si tratta di un politico di rilievo: è Vicepresidente regionale di Forza Italia e Capogruppo Comunale Guido Quintino Liris.
“Queste sono le coltellate inferte durante il mese di agosto al nostro territorio da Renzi e dal suo Governo. Mi chiedo: questo prevederebbe l’attuazione del tanto declamato “Decreto sblocca Italia”? Queste sono le priorità italiane in tema di Giustizia?” continua Liris con riflessioni e interrogativi-
“Non possiamo consentire che il nostro territorio continui ad essere depauperato e penalizzato, nell’indifferenza e nella rassegnazione generale. Che fa il Presidente della Regione? Cosa ne pensa delle scelte del suo Governo e del suo partito a livello nazionale? E’ questa la sua capacità di interlocuzione con Roma e con Renzi?” quindi la proposta “Chi vuole la morte del nostro territorio, chi sta disegnandone l’emarginazione a livello nazionale, chi vuole la penalizzazione e la mortificazione dei cittadini e degli ordini professionali della nostra Regione deve essere fermato con rabbia e decisione. E’ necessario che ci si muova subito nei confronti delle scelte dissennate di questo Governo nemico dell’Aquila e dell’Abruzzo. Vanno strette alleanze con territori e regioni limitrofe per scongiurare il rischio della perdita dell’autonomia giudiziaria della nostra regione e per continuare a garantire il già difficile accesso alla giustizia dei nostri concittadini. Auspico subito una decisione unanime del Consiglio Regionale, condivisa e rafforzata da Sindaci e rappresentanti istituzionali di tutto il territorio regionale così da gridare con compattezza ed univocità di posizione il dissenso totale e trasversale rispetto a scelte omicide di questo Governo”.
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