Perdonanza, che silenzio c’è stasera…
Manco per sogno. Le esortazioni, più o meno velate, ai maneggiatori di risorse nella ricostruzione aquilana, sono cadute nel vuoto. Che silenzio c’è stasera, ragazzi… Per la Perdonanza piccoli regali, generose raccolte di soldi, ma siamo a somme modeste. Apprezzate, ma leggere. Coloro che, magari ravvedutisi in extremis, avrebbero potuto dire: “Ecco, sindaco, meglio tardi che mai, un nell’assegno per la Perdonanza… siamo aquilani anche noi, e vogliamo dare una mano…” si sono dati. Forse alla macchia.
Alcune eccellenze aquilane che fanno soldi sul cemento, sui cantieri, sulle gru, sugli appalti (spesso anche milionari), e che sono sempre in prima linea quando si tratta di ottenere, non c’erano. Non ci sono. Forse avranno la faccia di bronzo di presenziare all’inaugurazione della festa del Perdono. Ma perdono non meritano
Non crediamo sarebbe stato difficile, per cinque o sei giganti delle costruzioni, per aziende che lavorano nella ricostruzione, per ordini professionali che collezionano incarichi sciolti e pacchetti, raccogliere 50 oppure centomila euro, e girarli alla Perdonanza edizione 2014. No, avrebbero potuto farlo senza privarsi né di champagne né di ferie lussuose. E neppure di vinello casareccio, se preferiscono quello. Non sempre avere denaro significa anche avere buongusto… E’ andata così. Ci auguriamo che, nell’afflusso di risorse future, ci si sappia regolare. E si abbia buona memoria.
Celestino, voltati dall’altra parte. Una volta richiusa a chiave la bolla, potrebbero andare di moda i calci nei glutei.
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