Banca Italia su economia regioni
L’Aquila – Nella prima metà del 2009 l’attività economica ha continuato a contrarsi a ritmi molto elevati; in estate sono emersi segnali di ripresa, più accentuati nelle regioni del Centro Nord, dove nel semestre predente era stato maggiore il calo della domanda. Nel terzo trimestre, dopo oltre un anno, il PIL italiano al netto della stagionalità è tornato a crescere dello 0,6 per cento sul trimestre precedente.
L’indagine condotta in settembre-ottobre dalla Banca d’Italia, su un campione di imprese industriali e dei servizi privati, mostra per i primi nove mesi del 2009 una generalizzata revisione al ribasso dei già modesti piani di investimento di inizio anno. Nonostante un ampio ricorso alla Cassa integrazione, nella prima metà del 2009 l’occupazione si è ridotta, in misura assai più intensa nel Mezzogiorno.
Per i prossimi mesi l’indagine segnala un graduale miglioramento dell’attività produttiva; le prospettive restano tuttavia incerte: gli investimenti programmati per il 2010 sono deboli; continuerebbe a ridursi l’occupazione. Nel 2009 la redditività delle imprese si è fortemente ridotta nell’industria e nei servizi, particolarmente nel Mezzogiorno; nel settore delle costruzioni la riduzione è stata più accentuata nel Nord Est.
Continua in misura analoga per area geografica il progressivo rallentamento dei prestiti avviato da oltre un anno e mezzo: il ritmo di crescita annuale dei prestiti alle imprese si è sostanzialmente annullato in agosto; quello dei prestiti alle famiglie è risultato del tre per cento circa nel Centro Nord e lievemente superiore nel Mezzogiorno. La rischiosità dei prestiti è aumentata in modo generalizzato e più intensamente tra le imprese del Centro Nord.
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