Lettera di Ferragosto – Palach, Sands? “Ma oggi io il coraggio non ce l’ho…”
Belgrado (Serbia) – IL SILENZIO NON E’ SEMPRE GLI INNOCENTI – Dall’aquilano Giulio Petrilli riceviamo una lettera che, per noi, può essere un significativo messaggio di Ferragosto ad un’Italia, a lettori e cittadini, abruzzesi o no, che forse non si rendono ben conto di dove viviamo, e che forse possono farsi un’opinione anche leggendo Petrilli:
“JAN PALACH E BOBBY SANDS GRANDI ESEMPI ! – Per affermare il mio diritto ad avere un risarcimento per ingiusta detenzione, sei anni di carcere per poi essere assolto, ho espletato tutte le possibilità giudiziarie possibili, purtroppo con esito negativo. Ultimamente, per ben due volte ho scritto al Premier Renzi, come al Ministro della Giustizia Orlando, ma mai una risposta.
Petizioni, sit in, scioperi della fame, comunicati, ma non si muove nulla, allora pensi che l’ascolto può avvenire solo con gesti
forti ed eclatanti.
Penso tanto in questi giorni a Jan Palach e Bobby Sands, che rappresentarono gli ideali di una generazione che ha sognato, che ha lottato per degli ideali. Uno si bruciò vivo a Praga, per protestare contro l’invasione russa, aveva 21 anni, si spense dopo tre giorni di agonia, un altro morì dopo un lungo sciopero della fame in carcere, contro l’occupazione inglese in Irlanda, aveva 27 anni.
Bisognerebbe tornare ai loro gesti per far valere i propri diritti.
Ma chi ne ha il coraggio?
Nessuno, io per primo.
Certamente le loro erano anche cause che coinvolgevano interi popoli.
C’era un sentire collettivo rispetto ai problemi che ponevano.
Il mio e’ nulla confronto a loro, ma e’ pur sempre un problema.
Aver subito un’ingiusta detenzione durata sei anni e non aver avuto nessun risarcimento, e’ calpestare il diritto.
Come me, in Italia tantissime persone, ma non si ha la forza di cambiare una legge ingiusta, che stabilisce che pur se assolto ma hai avuto cattive frequentazioni, secondo il giudizio morale dei magistrati preposti alla causa , non hai diritto al risarcimento. Realmente incredibile, senza parole.
Una norma totalmente Komeinista, della quale solo pochi hanno il coraggio di parlarne. MOLTI ORGANI DI STAMPA, MOLTI POLITICI, MOLTE FIGURE ISTITUZIONALI E GIURIDICHE, TANTISSIMI TACCIONO SU QUESTO.
Il così detto dolo e colpa grave nei comportamenti, che afferma non un giudizio giuridico ma MORALE e con questo comma si rigettano almeno il 70% delle domande di risarcimento da parte di persone assolte.
Pensi a volte che solo le grandi proteste, sono in grado di cambiare qualcosa. Penso che anche il mio diritto, che e’ quello di tante altre persone, sia un diritto sacrosanto e spero di spingere la protesta un po’ piu’ in là .
OGGI il coraggio non ce l’ho!!!!”.
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