Stamina Noemi, arriva decisione giudici
L’Aquila – Si sapra’ con ogni probabilita’ nella giornata di domani la decisione del Tribunale dell’Aquila sulla richiesta di chiarimenti che gli Spedali civili di Brescia hanno avanzato tramite un ricorso dopo che lo stesso Tribunale aveva deciso, lo scorso 12 luglio, che Noemi, la bimba di Guardiagrele di 2 anni affetta da Sma1, ‘simbolo’ della lotta per la cura stamina, poteva accedere al metodo messo a punto da Davide Vannoni. La piccola, che con i suoi genitori nell’autunno scorso era stata accolta dal Papa a Casa Santa Maria, avrebbe dovuto iniziare le cure nello scorso luglio. Il tribunale aveva nominato commissario ad acta Erica Molino, biologa della Stamina Foundation di Vannoni. Il provvedimento dei giudici aquilani autorizzava Molino a nominare i membri dell’equipe, a dettare le tempistiche e le modalita’ di esecuzione del trattamento, oltre che usare strutture e apparecchiature degli Spedali di Brescia. Nel documento con il quale e’ stata fissata l’udienza odierna non ci sarebbero passaggi che sospendono l’efficacia del provvedimento con cui si stabilisce il percorso per la cura. Si citerebbe il fatto che l’infusione di cellule staminali sarebbe legata alle urgenze rappresentate da pazienti piu’ gravi di Noemi. Il collegio del Tribunale stamani era rappresentato dai magistrati Giovanni Novelli, Roberto Ferrari e Giuseppe Grieco. Sono state ascoltate le parti: oltre alla struttura sanitaria di Brescia, anche l’avvocato che rappresenta gli interessi della famiglia di Noemi che, intanto, ha presentato un’istanza per avere precisazioni in merito all’ordinanza. Proprio per la fissazione di quest’udienza l’inizio delle infusioni, previste inizialmente per il 25 luglio, e’ slittato. All’udienza in camera di consiglio ha partecipato anche il padre di Noemi e gli avvocati Marco Mazzotta del foro dell’Aquila in sostituzione di Rocco Manga del foro di Milano per gli Spedali Civili e Michela Di Iorio del foro di Pescara per la famiglia della bimba affetta da atrofia muscolare spinale. “A Brescia – aveva detto alcune settimane fa Vannoni – dovrebbero capire che la dottoressa Molino rappresenta i giudici, speriamo che l’ospedale non crei ostacoli”.
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