Quanto è difficile capire l’Europa?


(Immagine: l’Europa, che palla…) - Oggi nuovamente allarme sulle tasse al mondo produttivo aquilano e del cratere. Da qualche parte, e non innocente il Governo, si profilerebbe un inasprimento europeo nei confronti dei terremotati a suo tempo “beneficiati” di alleggerimenti fiscali. I nuvoloni neri e grevi si profilano all’orizzonte dalla parte dei palazzi europei, che ancora una volta sarebbero sospettosi e accigliati. Come se le terre sconvolte dal terremoto in Abruzzo fossero una sorta di fenomeno di analizzare ancora una volta al microscopio. Per cercare inghippi e inasprire i toni.
Per molti europei è difficile capire l’Europa, benché siano innegabili i benefici per tutti dall’esistenza della comunità. Per gli abruzzesi e per gli aquilani è difficilissimo. Rimanere ancora una volta con il fiato sospeso in materia di tasse è un destino beffardo che non siamo in grado di sopportare, né tanto meno comprendere. Sicuramente politici di valore, come Lolli, fanno bene a reagire e a impegnarsi perché ancora una volta si debbano avere colloqui, chiarimenti, faccia-a-faccia. Ma tutti sappiano, a livelli modesti come a livelli molto alti, a Roma come a Bruxelles, che siamo stanchi. Non ne possiamo più. L’Europa dica se ci vuole o non ci vuole. Nella seconda ipotesi, ce ne andremo altrove. Saremo una enclave di chissà quale remota etnia, magari stracciona, ma finalmente libera tra trappole, sofismi, bizantinismi. Si faccia chiarezza, e una volta per tutte.



11 Agosto 2014

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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