Psicologia: un buon grado di fitness previene la depressione giovanile

(a cura di Flavio Colacito – psicopedagogista). Una sana attività fisica durante la preadolescenza, in grado di rafforzare le prestazioni motorie, nell’arco temporale delle scuole medie sarebbe in grado di ridurre il rischio di essere affetti dalla depressione, questo in particolare nelle ragazze. Tale considerazione oggi troverebbe un riscontro scientifico a livello accademico, poichè in uno studio della University of North Texas presentato alla 122esima convention annuale dell’American Psychological Association, sono stati raccolti sufficienti dati per averne prova. Per giungere a queste conclusioni, gli studiosi hanno preso in considerazione un campione di 437 studenti, tra i quali oltre la metà ragazze (55%). Dopo aver riscontrato possibili avvisaglie dei classici disturbi depressivi, compreso il grado di fitness (risultato di un’attivita’ fisica prolungata), i ricercatori hanno notato che una buona forma fisica sarebbe in grado di ridurre significativamente la depressione. Sempre attenendosi alle evidenze dei fatti, il grado di fitness riferibile ai soggetti oggetto della ricerca si è rivelato un significativo modello in grado di monitorare l’insorgenza della depressione giovanile. Lo scienziato coordinatore dello studio, Camillo Ruggero, ha affermato: “La depressione che inizia in questo momento puo’ portare alla depressione cronica o ricorrente negli anni successivi”. Sempre sul tema ha poi precisato e concluso : “I programmi di fitness sono un modo per aiutare a prevenire la depressione nelle scuole medie, ma le scuole dovrebbero utilizzare anche altri interventi, che affrontano piu’ direttamente il trattamento dei sintomi tra gli adolescenti depressi”. Ancora una volta, quindi, si è dimostrato quanto il movimento fisico contribuisca attivamente ad un sano sviluppo psicofisico durante le varie fasi dell’età evolutiva, aiutando a prevenire gravi disturbi in grado di compromettere la salute dei giovani e gravando sul costo generale della sanità, arrecando contemporaneamente un danno sociale ed economico.