Prof. Schettino, c’è solo da scompisciarsi…
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Quotidianamente accadono migliaia di fatti, alcuni vicino a noi ed altri lontani ma tutti bene o male in qualche modo legati fra loro e quindi anche a noi che vi assistiamo e li subiamo, nella maggior parte dei casi.
Ed ogni volta visto che come percentuale le cose deplorevoli sono la stragrande maggioranza l’ultimo pensiero, per quanto mi riguarda, è sempre un proverbio, del tipo “al peggio non c’è mai fine” o “abbiamo toccato il fondo”.
Ecco, questa volta abbiamo veramente toccato il fondo, e, perdonatemi la presunzione, difficilmente in futuro si riuscirà a fare di peggio. Leggo su un’agenzia ANSA che alla Sapienza, a Roma, si è tenuta una “Lectio magistralis’ del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, al termine di un master in scienze criminologiche di psicopatologia forense della facolta’ di Medicina. Nella lezione finale Schettino ha commentato una ricostruzione del naufragio del Giglio e raccontato aneddoti tratti dalla sua esperienza di comandante di navi, soffermandosi in particolare sulla gestione di situazioni di panico e di crisi. Schettino ha anche ricevuto un diploma dall’ateneo.”
Aggiungo soltanto che leggendo questa notizia la voglia di recitare una bella sfilza di parolacce mi è venuta, però mi sono controllato e mi sono soltanto chiesto se il buon gusto di chi ha avuto la brillante idea che ha portato alla realizzazione di questa grandiosa iniziativa è arrivato ad invitare alla cerimonia anche i naufraghi e i parenti delle vittime. Le vittime no ma i naufraghi avrebbero potuto anche decidere di conferire qualche speciale riconoscimento al valoroso nocchiero.
(Ndr) – Sia lieto il lettore sdegnato. Prima di tutto, in giornata affannose smentite e scaricabarile di circostanza: macchè , quale lectio magistralis, sono dieci minuti di intervento… Comincia lo sport in cui l’Italia è campionessa: il rimasticamento delle notizie scomode. Inoltre, lieto sia ogni italiano: il nostro paese conquista un record mondiale, giacchè riesce a far ridere anche quando ci sarebbe solo da piangere. Da scompisciarsi alla Totò. Le pare poco?
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