Tasse, si spera ma Cialente resta dubbioso


ITALY LIBERATION DAYL’Aquila – Bertolaso, uomo di poche parole e di molte azioni, è preciso. Questa mattina ha confermato ciò che era trapelato confusamente ieri, cioè che il governo prepara un decreto legge per la proroga della sospensione dei tributi e delle tasse a L’Aquila e in tutti i comuni ufficialmente terremotati, e per la nomina del commissario alla ricostruzione: Gianni Chiodi. Suo vice sarà Massimo Cialente. La gatta più difficile da pelare, un lavoro enorme, una gigantesca responsabilità che potrà andare a frutto – diciamo le cose come stanno – solo se ci saranno soldi sufficienti. Che per ora ci sono solo in minima parte. Parliamo di miliardi di euro, forse 10, quasi tutti da reperire subito e nel tempo.
Il sottosegretario più venerato del momento, Guido Bertolaso, ha detto chiaro e tondo oggi che il decreto legge è stato concordato tra Berlusconi, Tremonti e Letta, consapevoli delle esigenze dei terremotati aquilani. La necessità della proroga “è emersa come evidente”. Il decreto dovrebbe vedere la luce entro dicembre, per non causare pericolose interruzioni dei benefici in corso. Per non sapere nè leggere e nè scrivere, intanto, moltissimi datori di lavoro a fine novembre le tasse le hanno fatte pagare dai loro dipendenti. Che non saranno rimborsati se la proroga ci sarà: in Italia è facile pagare, quasi impossibile essere risarciti. Figuriamoci quando si parla di tasse. La proroga dovrebbe anche disciplinare le modalità di restituzione nel tempo delle tasse sospese, a rate e forse con lo sconto. Importante è che la sospensione duri per tutto il 2010. Nessuno al momento può garantire che sarà così.
La presidente Pezzopane, che sul problema si è spesa con la massima energia, è moderatamente fiduciosa. “Ciò che staaccadendo – dice – è frutto della nostra mobilitazione, Bertolaso ha detto ciò che volevamo e che è giusto, doveroso verso chi ha sofferto e sta soffrendo in modo indicibile da otto mesi”. Certo la lady di ferro non intende mollare, ma nelle istituzioni pare aver fiducia e sicuramente sa di cosa parla.
Sfiduciato, smagrito, teso è invece il sindaco Cialente. Come abbiamo anticipato riportando ieri sera alle 23,30 una sua dichiarazione, il sindaco in Bertolaso crede, nel governo no: non si fida delle promesse, vuole carte e firme. E non depone l’ascia di guerra. “Il consiglio comunale sull’argomento – conferma Cialente – ci sarà lo stesso, domani, in piena zona rossa e forse anche nel cortile di Palazzo Margherita. Sì, è rischioso, ma lo faremo. Del resto il terremoto non c’è, è finito, non lo vedete?”. Dovrebbe esserci anche la manifestazione di protesta a Roma giovedì, a meno che Berlusconi non appaia (come una madonna) e giuri che farà il decreto legge. (Nella foto: Berlusconi a Onna il 25 aprile)


08 Dicembre 2009

Categoria : Cronaca
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