Tari, chieste attenzioni per imprese
Teramo – Lettera congiunta di sei associazioni datoriali teramane al sindaco Maurizio Brucchi, per chiedere misure a sostegno delle imprese nel nuovo regolamento Tari (la nuova tassa sui rifiuti) in via di approvazione. A firmarla sono Ercole Cordivari per Confindustria, Alfonso Marcozzi per l’Api, Giandomenico Di Sante per Confcommercio, Giulio Falone per Casartigiani, Gianni Mancini del Gruppo Consorform, Gianfredo De Santis per la Cna. Si chiede che si tenga conto del “momento particolare che le imprese teramane stanno vivendo”. La richiesta e’ di escludere dalla tassazione le aree dove si producono i cosiddetti “rifiuti speciali per i quali i privati gia’ sostengono in proprio i costi dello smaltimento affidandolo a soggetti autorizzati”; quelle dove si producono i “rifiuti speciali non pericolosi, assimilati agli urbani nel caso non sia garantito il servizio di smaltimento”; le aree scoperte pertinenziali/accessorie delle utenze non domestiche, adibite a qualsiasi uso e non suscettibili di produrre rifiuti (come ad esempio parcheggi, piazzali di manovra e strade d’accesso). Nella lettera si chiede inoltre l’esclusione dalla tariffa anche per aree coperte come le mense e gli uffici delle aziende nelle quali “non si svolge nessun tipo di attivita’ di produzione di beni e/o servizi a causa di chiusure, crisi o riorganizzazioni”. Per le imprese del settore alberghiero, le indicazioni sono invece due: una riduzione della Tari per le attivita’ stagionali e l’applicazione del principio “chi inquina meno paga meno” per cui “chi effettivamente ospita di meno dovrebbe pagare meno di chi in realta’ accoglie di piu’”. Lo strumento di riferimento per definire la tariffa, in questo caso, dovrebbe essere l’indice di occupazione piu’ dei metri quadrati tassabili. “Raccomandiamo in particolare – questo in sintesi l’appello rivolto dai firmatari al primo cittadino – di contenere quanto piu’ possibile la tassazione locale, in considerazione del fatto che le imprese non sono piu’ in grado di sopportare ulteriori aggravi della pressione fiscale”.
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