Psicologia: simpatici o antipatici? Dipenderebbe dal viso
( a cura di Flavio Colacito – psicopedagogista). I condizionamenti che influenzano il nostro giudizio, ossia le impressioni che ci facciano sulle persone la prima volta, sarebbero influenzati dal loro sguardo, dalle proporzioni dei visi, dal disegno geometrico delle labbra, dai tratti somatici in generale, tanto da “pesare” nei giudizi positivi. A farci riflettere su questi aspetti da sempre sostenuti, ma mai empiricamente dimostrati, è giunto uno studio di ricercatori inglesi che da tempo cercano di spiegare psicologicamente come nasce l’antipatia e la simpatia fra le persone su base scientifica. In soli cento millesimi di secondo, tenendo conto delle proporzioni geometrie del viso, una persona sarebbe in grado di giudicare favorevolmente o negativamente un suo simile. Su questo fattore di tempo i ricercatori inglesi delle Università inglesi di York e Princeton hanno recentemente divulgato il risultato delle loro ricerche sulla famosissima rivista “Proceedings of National of Science”, commentando i loro dati: “La prima impressione conta. Perciò, nonostante le enormi variazioni dei volti, una parte consistente, corrispondente al 58% di queste varianti, è indice di giudizi definiti oggettivamente. Le proprietà geometriche dei volti, dalla grandezza della testa, profilo del naso, forma labbra, altezza zigomi, misura sopracciglia, colorito della pelle, creano il pregiudizio”. La ricerca sarebbe stata condotta basandosi sull’osservazione di più di mille fotografie di soggetti provenienti in larga maggioranza dalla regioni caucasiche, corredata da una serie di minuziose misurazioni geometriche del viso riferite alla grandezza e lunghezza di naso, bocca e occhi, comprendendo altre parti utili, volendo così precisare quanto tali diverse misure possano concorrere, nell’insieme, produrre pregiudizi di varia natura in base a chi osserva.
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