Salvare l’aeroporto patrimonio d’Abruzzo


Pescara – RSA SAGA, TONI PREOCCUPANTI E MALUMORI FRA I LAVORATORI – (di Stefano Leone)
“A distanza di mesi la situazione dell’Aeroporto d’Abruzzo invece di risolversi è drammaticamente peggiorata”. Apre così una nota ufficiale di oggi, 2 agosto, della RSA (Rappresentanza Sindacale Aeroportuali) di SAGA, la società di gestione dello scalo d’Abruzzo. “Allo stato attuale le risorse per la normale operatività dell’Aeroporto sono terminate e si teme per le prossime settimane il blocco delle attività”. Sono passati soltanto pochi giorni dalla tanto sbandierata ricapitalizzazione della Società, da parte di Regione Abruzzo, con 6 milioni di euro ma, sembra che fra il dire e il fare come sempre c’è di mezzo un mare agitato e profondamente minaccioso. La preoccupazione dei rappresentanti dei lavoratori parte da una storia molto datata rispetto ai sussurri e grida della “ricapitalizzazione”. La storia ormai è nota, “…a causa dell’impugnativa da parte del governo Letta della legge che avrebbe dovuto finanziare per 5,5 milioni di euro il piano marketing 2013, e delle diverse leggi succedute senza seguito l’aeroporto d’Abruzzo rischia di bloccarsi. Se adesso non si trova la soluzione al problema, rischia di sparire, dopo l’esempio di Airone Technic ed altre realtà, l’intero comparto aeroportuale Abruzzese, che genera un impatto occupazionale complessivo di oltre 1500 unità e una ricaduta in termini economici sul territorio di circa 110 milioni di euro, senza contare le altre esternalità positive prodotte”. Alzano i toni i rappresentanti sindacali, “sia ben chiaro, senza aeroporto non c’è sviluppo tantomeno il rilancio di cui questa regione ha fortemente bisogno. Riteniamo che se l’Abruzzo si privasse della sua più importante infrastruttura strategica turistico commerciale, qualsiasi progetto di sviluppo e rilancio della regione sarebbe poco credibile e certamente inverosimile”. Poi, l’imperativo invito alla politica ad impegnarsi seriamente per una maggiore progettualità. Ed ecco il nocciolo della questione: “Pensare che la soluzione di tutti i problemi sia unicamente la ricapitalizzazione della società Saga e non presentare un progetto integrato di sistema di trasporto e turismo, non scegliere, e la scelta è la prerogativa della politica, quale sia la vocazione dell’Abruzzo, significa non voler affrontare definitivamente il problema che si ripresenterebbe ancora più evidente nei mesi successivi e continuare a dover comprare voli all’infinito”. Ulteriore invito alla politica è di, “ascoltare anche le RSA ed evitare divisioni su temi così fondamentali per la nostra regione, piuttosto ad essere più partecipativi e determinanti a Roma e Bruxelles, dove si decidono le dinamiche che determinano il futuro della nostra regione, evitando di “subire” le politiche nazionali e comunitarie passivamente, per poi cercare soluzioni all’ultimo momento, ove possibile” . Come dire, questa è l’aria che tira.


02 Agosto 2014

Categoria : Cronaca
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