“In piazza a Roma e poi disobbedienza civile”


5ba2e9dd6f9d4138[1]L’Aquila – Una manifestazione a Roma,in piazza Montecitorio, il 10 dicembre alle ore 12.00 e richiesta di incontri con Fini e con i capigruppo della Camera per discutere la modifica dell’emendamento che vuol far restituire dai terremotati aquilani le tasse non versate durante l’emergenza ed il ritorno al pagamento ordinario dei tributi. Oppure sara’ disobbedienza civile, cioe’ evasione collettiva per incapacita’ economica da catastrofe naturale. Sono queste le indicazioni scaturite dall’assemblea sul regime fiscale nel cratere, convocata dalla Presidente della Provincia Stefania Pezzopane oggi nell’auditorium Carispaq. Un’assemblea a cui hanno partecipato sindaci, consiglieri regionali, parlamentari, categorie produttive, semplici cittadini, in un clima di generale indignazione. ” E’ offensivo” – ha rimarcato Pezzopane che ha introdotto in questo modo la discussione – che si applichi su noi soli una simile disparita’ rispetto ad Umbria, Marche, Molise. Come se non avessimo gli stessi diritti o le stesse difficolta’. Sei anni di esenzione gli altri, 8 mesi noi. E’ passata purtroppo un’azione mediatica diabolica: che qui tutto e’ stato risolto. Per questo quando i nostri parlamentari si azzardano a chiedere in Parlamento, lo fanno tra sbuffi e sguardi di disprezzo. Non e’ umano. Non si vuole ammettere l’ovvio: che siamo ancora tra sfollati e macerie e che non siamo pronti per tornare ad essere contribuenti normali perche’ la situazione da noi e’ tutt’altro che normale. E non ci si dica – ha aggiunto Pezzopane – che abbiamo avuto gia’ tanto. Per le cose fatte abbiamo gia’ detto grazie, ma non e’ tutto. E’ assurdo che ci si rifiuti una cosa normale. Persino nel 1703 sono stati sospesi i doveri fiscali agli aquilani, mentre nella Finanziaria che si discutera’ giovedi’ sono stati inseriti i contributi per le seconde case del terremoto del Belice, ma non sufficienti fondi per il nostro terremoto. Da noi si paghera’ il vecchio ed il nuovo insieme, quindi molto piu’ che nel resto d’Italia. Faccio appello ai cittadini e a tutti i parlamentari abruzzesi. Le istituzioni locali da sole – afferma il Presidnete della Provincia dell’Aquila – non possono vincerla questa battaglia. Tre giorni sono pochissimi per organizzare la mobilitazione a Roma, ma dobbiamo mostrare ancora una volta la nostra determinazione perche’ abbiamo sacrosanta ragione. Tremonti dovra’ ritirare la frase all’Abruzzo abbiamo dato gia’ troppo. Non e’ una questione politica, spero che le ideologie davanti a questa urgenza vengano superate perche’ ora dobbiamo unire non dividere”.


07 Dicembre 2009

Categoria : Cronaca
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